Modena: liberato il tasso finito in coma etilico per aver mangiato troppi fichi

A Modena è stato liberato quel tasso che era finito in coma etilico dopo aver mangiato troppi fichi. Ecco cosa è successo.

Modena: liberato il tasso finito in coma etilico per aver mangiato troppi fichi

Non so se vi ricordate, ma qualche giorno fa si parlava di quel tasso di Modena finito in coma etilico dopo aver mangiato troppi fichi. Ebbene: ora sta bene ed è stato liberato.

Il tasso in questione è stato chiamato Pignoletto. Domenica 12 settembre un residente della zona si era imbattuto in un tasso. Roberto Bazzani, questo il nome dell’uomo, aveva lanciato un sasso sulla schiena per capire se fosse vivo o morto in quanto l’animale non si muoveva. Se vi state chiedendo il perché di tale scelta, Bazzani ha spiegato di aver deciso di fare così perché sapeva che i tassi tendono a essere un po’ aggressivi.

Sulle prime l’uomo pensava che il tasso fosse morto. Quando si è sentito urtare dal sasso, però, il tasso ha cercato di rivoltarsi, ma non riusciva a muovere le zampe posteriori. Così Bazzani ha deciso di contattare il Centro fauna selvatica “Il Pettirosso” di Modena.

I volontari si sono recati sul posto e hanno preso in consegna il tasso. Da lì hanno poi capito cosa fosse successo: il tasso aveva mangiato così tanti fichi che questi avevano fermentato nello stomaco provocando un aumento della glicemia nel sangue.

fichi

Piero Milani, responsabile del Centro, ha spiegato che l’animale ha rischiato esattamente come le persone quando finiscono in coma etilico (a proposito di coma etilico negli animali: non date la pasta cruda di pane o pizza a cani o gatti perché fermentando si moltiplicano i lieviti presenti nell’impasto producendo anche etanolo, con sviluppo di acidosi metabolica e sintomi da stato di ebbrezza).

Il nome dato al tasso deriva proprio dalla causa del suo malessere: il Pignoletto è, infatti, il nome di un vino prodotto in zona. Tuttavia dopo una settimana di cure, ecco che il tasso si è ripreso ed è stato subito liberato. Tuttavia i volontari sono un po’ preoccupati: non appena rimesso in libertà, si è subito diretto verso la zona dove si trova la pianta di fichi incriminata.