Monitorato il costo del latte per i produttori: quanto dovremmo pagarlo al litro?

La filiera del latte deve fare i conti con costi di produzione sempre più alti, determinati anche e soprattutto dalle conseguenze della guerra e dalle avversità climatiche.

Monitorato il costo del latte per i produttori: quanto dovremmo pagarlo al litro?

I nostri lettori più attenti ricorderanno senz’altro le proteste dei pastori che, negli ultimi anni, hanno tentato di portare l’attenzione mediatica sulla sofferenza di un’intera filiera attraverso il disordine sociale. Dalla Toscana alla Sardegna, l’appello era semplice ed eloquente: produrre latte era (o meglio ancora, è) diventato esageratamente dispendioso, con costi di produzione alle stelle e una produttività minacciata anche e soprattutto dall’imperversare delle alte temperature.

Il risultato è un aumento dei prezzi al consumo tale da spingere il Codacons ad accusare Lactalis, colosso caseario d’Oltralpe, di pratiche sleali. Per dare un po’ di colore a questa impalcatura contestuale può esserci utile prendere in considerazione i dati del monitoraggio del costo di produzione del latte alla stalla in Toscana, da poco resi noti da Ismea: numeri alla mano, la produzione toscana di latte bovino ha un valore totale di 52,34 milioni di euro, equivalente a circa il 9% del valore della produzione zootecnica e il 2% della economia agricola complessiva della regione.

Prezzi e costi: il complesso futuro del latte

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La crisi del latte, come abbondantemente accennato in apertura di articolo, affonda le proprie radici in un terreno piuttosto profondo. Riassumendo si potrebbe dare corpo all’immagine di una filiera incastrata tra le sfide sempre più pressanti e urgenti determinate dal cambiamento climatico – le mucche, banalmente, hanno più caldo e dunque producono meno; o ancora la forte volatilità che caratterizza produzione e prezzi dei foraggi e dei mangimi, a sua volta innescata dalle avversità climatiche sempre più severe – e il nero su bianco dei costi di produzione in crescita.

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Carta, cartone, energia – la lista dei rincari e delle vischiosità logistiche (altra fonte di aumento ai costi, badate bene) è lunga e inevitabilmente macchiata dall’ombra dell’invasione russa in Ucraina e dalle sue conseguenze. Tornando al monitoraggio accennato in apertura di articolo si legge che le consegne di latte toscano si sono arenate su di un livello di poco inferiore alle 55mila tonnellate, in calo di oltre il 5% rispetto al 2022.

La lettura emergente dal monitoraggio Ismea è che i costi totali di produzione siano aumentati a poco più di 53 euro/100 litri (iva esclusa), con poco meno di un terzo dei costi in questione che è di fatto riconducibile alle spese di alimentazione degli animali. Determinante, come spiegato nelle righe precedenti, l’intersecarsi delle tensione geopolitiche ancora in atto e delle avversità climatiche, il cui impatto va a spaziare dalla disponibilità (e sul prezzo) di foraggi e mangimi alla stessa produzione di latte in stalla.