Muschicraft crea la “birra più illegale del mondo”: infrange leggi in 50 paesi

Semplicemente essendo donne, produrre birra può infrangere più di 50 leggi nel mondo: un'assurdità su cui il birrificio Muschicraft vuole sensibilizzare con la sua "The Most Illegal Beer"

Muschicraft crea la “birra più illegale del mondo”: infrange leggi in 50 paesi

Com’è possibile produrre una semplice birra infrangendo più di 50 leggi nel mondo? Basta che a produrla siano donne. Il birrificio artigianale austriaco Muschicraft, il cui claim “das feministische Craft Bier” trasmette la loro inequivocabile attenzione sulle tematiche di genere, ha pensato quindi di passare alle vie di fatto producendo “The Most Illegal Beer”, per sensibilizzare il pubblico sulla questione.

Le leggi infrante

muschicraft birra illegale

L’elenco dei reati commessi da questo collettivo di donne provenienti da Russia, Uruguay, Sri Lanka, Madagascar, Stati Uniti e molti altri paesi sarebbe ridicolo se non fosse vero, e il processo è stato intenzionalmente strutturato per infrangere una o più leggi nelle rispettive nazioni di origine. Per esempio Ghada, dal Libano, è fuorilegge per il semplice fatto di aver prodotto alcool; Vera, dalla Russia, passibile di sanzioni e criminale internazionale per aver sollevato pesi, vietato anche in 22 altre nazioni; a Christiana, in Nigeria, è proibito fare turni di notte in lavorazioni industriali; Paz in Uruguay (ma anche in altri 9 paesi) avrebbe contravvenuto alle regole semplicemente pulendo un macchinario o effettuando riparazioni. Ma anche il semplice assaggio di una birra durante un servizio al bancone vi metterebbe nei guai, se foste una donna nel Wyoming.

L’italia non si fa mancare una menzione in questo elenco tutt’altro che meritorio: se a Morrisville nel  North Carolina delle lavoratrici sono finite nei guai per aver indossato del trucco, a Castellammare di Stabia l’indossare jeans a vita bassa, minigonne o l’esibire una scollatura porterebbe contravvenzioni, regolamento condiviso niente meno che con la Korea del Nord.

La birra prodotta

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Sophie Tschannett, fondatrice di Muschicraft, spiega così la sua iniziativa: “la nostra birra è stata creata come una fiera provocazione contro il mondo patriarcale. In questo mondo lo standard è maschile: la birra è una bevanda da uomini, le regolo sono scritte da uomini. Vogliamo contestarle e sfidarle tutto. Il cambiamento parte sempre dalla conversazione. La mia intenzione con questa birra è di dare alle persone un argomento di conversazione – dovrebbero parlare di parità di genere e di come raggiungerla.”

La birra è una pale ale da 5,2 gradi alcolici, fatta con 100% luppolo Mosaic in dry hopping, dalle caratteristiche note tropicali. Prodotta in collaborazione col birrificio Vagabund di Berlino, ed è disponibile per la vendita sul loro sito, e il ricavato delle vendite andrà a supporto dell’associazione per la parità di genere Women for Women International.