L’edizione 2023 del Pizza Village non ha ancora trovato una casa: in origine la location avrebbe dovuto essere il Lungomare Caracciolo, ma le autorità del Comune di Napoli non hanno voluto concedere il loro benestare. Niente da fare, dice la Soprintendenza napoletana, il dito che oscilla a sinistra e a destra, niente Lungomare per il grosso evento che ha naturalmente come protagonista la pizza. Al che gli organizzatori si sono trovati a dovere improvvisare una piccola riorganizzazione, una nuova opera di ricognizione e scelta per individuare un posto che fosse in primis adatto a ospitare l’evento e che, considerando il precedente semaforo rosso, potesse compiacere il comune partenopeo strappando il tanto agognato sì.
Pizza Village 2023, cercasi casa: a Napoli è polemica
Ci si siede alla scrivania, ci si sforza di mettere da parte i “se” e i “ma” che inevitabilmente vengono a galla quando si tratta di tornare al banco da disegno (“Ah, se solo ci avessero lasciato/permesso di fare blablabla” e compagnia bella: gli invitati invisibili a ogni discussione di questo tipo) e si cerca una soluzione. Eureka: che ne dite del Parco Virgiliano di Posillipo? La scelta viene presentata alla Soprintendenza napoletana con le dita incrociate (o almeno così ci piace immaginare – siamo dei romantici).
Si aspetta un giorno, due, tre; le dita incrociate cominciano a stancarsi e si passa a quelle dei piedi. La scaramanzia, però, non sembra servire proprio a nulla, tant’è che anche la proposta di tenere il Pizza Village al Parco Virgiliano di Posillipo si infrange su un muro di polemiche. C’è chi, infatti, non vuole che il famoso parco collinare affacciato su Nisida possa essere utilizzato per eventi di questo calibro, ritenuti “invasivi”. Il verdetto, l’avrete intuito, è negativo. Tocca tornare ancora una volta alla scrivania, e il Pizza Village continua a restare senza casa.
“Il Parco Virgliano è una scelta logisticamente sbagliata per ospitare il Pizza Village” ha commentato a tal proposito Gennaro Acampora, capogruppo del Partito Democratico al Consiglio Comunale di Napoli. “Credo che l’amministrazione comunale debba spingere su un’alternativa più adeguata come la Mostra d’Oltremare”. Il nodo della matassa è per l’appunto rappresentato dalla questione logistica: “Non ci opponiamo a eventi che possano promuovere le tradizioni e le eccellenze del nostro territorio” spiega ancora Acampora “ma in primo luogo non ci sarebbero parcheggi per ospitare addetti ai lavori e visitatori nei flussi fin qui conosciuti”.
“Non c’è poi una centralità della location rispetto alla rete del trasporto pubblico” ha concluso il capogruppo. “Fare un evento del genere in un parco chiuso pare quindi un controsenso, specie quando abbiamo già un luogo idoneo come la Mostra d’Oltremare“.