Hanno tentato di imporsi come unici fornitori dei prodotti ittici presentandosi come affiliati alla Camorra ma poi, vedendo che la loro vittima non accennava ad accogliere le loro richieste, sono passati a minacciarlo di morte e a prenderlo a calci e pugni: ci stiamo riferendo a quanto accaduto nelle ultime settimane a Castellammare di Stabia, a una manciata di chilometri da Napoli, dove due malviventi hanno tentato di costringere un commerciante locale a comprare il pesce esclusivamente da loro. Si tratta, a tutti gli effetti, di una forma di racket che anziché passare attraverso il pagamento di una tangente veniva portata avanti tramite l’imposizione di una fornitura: la vittima, fortunatamente, ha trovato il coraggio per denunciare il tutto alle forze dell’ordine, che hanno arrestato i due banditi per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e di lesioni.
Stando a quanto ricostruito dagli agenti delle forze dell’ordine, i due avrebbero contatto l’imprenditore con l’intenzione di spingerlo ad acquistare prodotti ittici esclusivamente dalle aziende a loro riconducibili: per rendere più incisive le loro minacce non hanno esitato a presentarsi come appartenenti a una delle organizzazioni criminali locali, ma la vittima non pareva intenzionata a cedere. Vittima che, per la sua tenacia, ha finito per rimediare botte, minacce di morte e di ritorsione da parte della Camorra – una volta contattata la polizia, tuttavia, i due malviventi si sono rivelati essere bulli un po’ più cresciuti. Il loro arresto è avvenuto nella mattinata del 13 luglio su ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Napoli.