Dopo la pizza del tycoon, arriva anche la catena di burger. Ma se la prima è effettivamente opera del biondo presidente, la seconda è un elogio a opera di terzi: si chiama Trump Burger e comprende al momento quattro sedi, tutte – guarda caso – nello Stato del Texas. Il nome non è l’unico elemento di celebrazione nella catena di locali, che serve panini con marchiato a fuoco il nome del presidente e accoglie gli ospiti a suon di sue imitazioni e di commenti contro i democratici.
Un burger repubblicano
“I democratici stanno piangendo dietro la nostra location”, ironizza sui social un reel di Trump Burger, la catena texana che ha fatto del tycoon il suo marchio di fabbrica. Sull’ingresso delle varie sedi troneggia il logo con il presidente che alza il pollice su sfondo a stelle e strisce.
Potrà anche essere una trovata di marketing (che sembra le stia facendo avere successo), ma la catena basa sulla politica tutta la sua attività gastronomica: dalla grafica al merchandise, fino all’intrattenimento. Protagonista delle location è infatti MJ Trump, imitatore del presidente onnipresente sui post di Trump Burger.
Sui social non mancano le rivisitazioni dei “tormentoni” presidenziali, come Make America great again che diventa Make your taste buds great again, spostando l’attenzione sulle papille gustative e l’esperienza gastronomica. E se a qualcuno importasse davvero del cibo che servono?
Difficile pensare che chi entra da Trump Burger lo faccia privo di qualsiasi adesione politica, ma Bao Hong – critico gastronomico per il giornale Houston Chronicle – ha fatto un salto per esaminare la situazione anche dal punto di vista culinario.
L’impresa non gli è risultata semplicissima: “È difficile gustarsi semplicemente il cibo da Trump Burger”, racconta, riuscendo comunque a soffermarsi sulla qualità del menu che sembra essere senza infamia e senza lode. Continuerà probabilmente a essere un’altra la leva della catena texana.