Essere fuori dall’hype, specie in campo gastronomico, a volte conviene. Salva dalle file infinite per snack inspiegabilmente virali, fa risparmiare soldi, non crea aspettative. E poi a volte lascia a bocca asciutta, letteralmente, rispetto a prodotti di cui non vorremmo nemmeno sapere l’esistenza. Come ad esempio il gelato al gusto di latte materno. Un’iniziativa partorita, se così si può dire, da una gelateria newyorkese in collaborazione con un’azienda di articoli per l’infanzia. E che come al solito crea più chiacchiere che sostanza, a partire dal gelato stesso.
Un gusto ancestrale
Chi non vorrebbe assaggiare il latte materno? La risposta è: nessuno, a meno di essere neonati o di avere un fetish molto specifico e a tratti disturbante. Eppure qualcuno la domanda se l’è posta, e ha pensato bene di trovare il compromesso. Ovvero, un gelato che ha proprio quel gusto lì. Attenzione: non è a base di latte materno (sarebbe impensabile per mille motivi etici, sanitari e legati alla scala di produzione). Semplicemente, a detta dei produttori, lo ricorda parecchio.
Il Breast Milk Ice Cream, già piuttosto virale negli Stati Uniti, è il frutto di una partnership tra OddFellows e Frida. Rispettivamente, una catena di gelaterie basata a New York City e una compagnia specializzata in prodotti per la prima infanzia. Il lancio ufficiale è avvenuto proprio la scorsa settimana a Brooklyn (e dove sennò) con un evento pop up dedicato a base di assaggi gratuiti. Al momento il barattolino formato industriale è disponibile sul sito web di Frida al modico prezzo di 12.99$.
Ma di cosa sa o dovrebbe sapere il latte materno? La risposta è prontissima nella descrizione del prodotto: “Il nostro gelato è leggermente dolce e salato, con note di miele e un pizzico di colostro”. Insomma, un gelato al cioccolato che invece di essere di Pupo è per il pupo. Anzi no, è per un pubblico adulto che vuole (ne siamo sicuri?) tornare a un gusto ancestrale di cui però non ricorda la sostanza. Spoiler: non la troverà nemmeno qui.
L’ingrediente segreto
Perché appunto, nonostante il claim, qui di latte materno non c’è l’ombra. La lista ingredienti del Breast Milk Ice Cream prevede: latte, panna, latte in polvere, zuccheri vari, tuorlo d’uovo, gomma di guar. E ancora: aroma al caramello, sciroppo di miele, colorante giallo e rosso. Fino a qui, niente di nuovo rispetto al gelato medio industriale americano. Cos’è che fa la differenza?
In questo caso l’ingrediente segreto arriva dalla mammella. Una però decisamente più sdoganata e tollerata del corrispettivo umano, e che da tempo abbiamo eletto a fonte preferita per il consumo di latte. Parliamo semplicemente della mucca. Stavolta però non ci si è limitati soltanto ai derivati di cui sopra. Questo gelato contiene colostro di bovino liposomiale, estratto dalle vacche nei primi giorni dopo il parto. Ingrediente non senza controversie, visto che si tratta della parte più nutriente e immunizzante del latte materno (di mucca) che in questo caso viene privato al figlio (il vitello).
Insomma, si poteva fare meglio, anzi si poteva proprio non fare. Il dubbio però resta: perché? Colpa degli influencer, come al solito. Ultimamente celebrità e star social d’oltreoceano, fra cui si annoverano sconosciute illustri come Kourtney Kardashian, Ashley Graham e Coco Austin, celebrano i presunti benefici del latte materno. Non siamo al corrente di paper scientifici in merito, ma vabbè. Sempre meglio dell’altra tendenza MAHA che esalta le proprietà del latte crudo, con morti e ricoverati in tutti gli Stati Uniti. La verità è che non c’è limite alla creatività, ma neanche al peggio.