Nei supermercati di Firenze arriva Project Mimicry, performance sul consumismo

Il Project Mimicry, un progetto che vuole evidenziare l'utilizzo della psicologia del colore per manipolare le scelte dei consumatori, ha fatto il suo debutto italiano nei supermercati di Firenze.

Nei supermercati di Firenze arriva Project Mimicry, performance sul consumismo

Uno degli aspetti più affascinanti – o inquietanti, in base del punto di vista – della comunicazione pubblicitaria è la sua malizia. Che per carità, è vero che la pubblicità in senso lato può essere declinata nella sua versione più invadente, con jingle che sfidano il volume di un Boeing 747 in decollo e il prodotto di turno che ci viene stampato sulla retina; ma esiste anche una dimensione più nascosta, più acuta e più furtiva in grado di manipolare il comportamento di noi consumatori.

D’altro canto l’obiettivo è piuttosto semplice – far conoscere una marca o, più generalmente, vendere un prodotto. Questo tipo di comunicazione-manipolazione si muove più binari, dove uno dei più impattanti è anche e soprattutto quello cromatico: è proprio in questo particolare contesto che trova spazio il Project Mimicry, avviato nel 2023 a Atene dall’artista greco-americano Gianni Kazakis e da poco approdato anche nei supermercati di Firenze.

Project Mimicry: tra consumismo e tattiche psicologiche

Project Mimicry

L’obiettivo fondamentale di Project Mimicry è quello di evidenziare l’applicazione diffusa della psicologia del colore da parte delle aziende per manipolare il comportamento dei consumatori. Per farlo, come suggerisce lo stesso nome del progetto, Gianni Kazakis imita e replica determinati prodotti attraverso lo scambio e il ridisegno di particolari componenti cromatiche o estetiche.

Questo arancione potrebbe non essere più di proprietà di Veuve Clicquot: lo ha deciso un tribunale europeo Questo arancione potrebbe non essere più di proprietà di Veuve Clicquot: lo ha deciso un tribunale europeo

Da qui l’idea di usare il termine mimicry, traducibile in mimica o ancora in mimetismo, ossia – citando direttamente il vocabolario – “la capacità di un organismo di imitarne un altro, allo scopo di trarne vantaggio”. Tradizionalmente osservabile in determinate specie animali, il mimetismo viene puntualmente “preso in prestito” dalle aziende della grande distribuzione per influenzare la scelta del consumatore al momento del contatto visivo con il prodotto piazzato sullo scaffale.

Il Project Mimicry, dicevamo, ha fatto il suo approdo nei supermercati di Firenze all’inizio del mese di marzo. Vale la pena notare che il capoluogo toscano è la prima città italiana a ospitare il progetto, ma che nei mesi a venire – stando a quanto riportato dai colleghi di Firenze Urban Lifestyle – sarà di fatto esteso in maniera graduale a tutto lo Stivale.

Kazakis ha modificato le confezioni di biscotti, della pasta, delle confetture di pomodoro o di altri prodotti appartenenti a marchi già operanti nella grande distribuzione nazionale, “censurandone” il logo o alterando con bande di cartone monocromatico la confezione ma comunque mantenendo una certa riconoscibilità.

Complessivamente il Project Mimicry avrà una durata totale di cinque mesi in Italia, da marzo fino a luglio. La tabella di marcia indica poi un trasferimento in Germania e infine un approdo negli Stati Uniti per la fine del mese di ottobre.

Fonte: Firenze Urban Lifestyle
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