Nestlé estende il congedo di paternità a 3 mesi: investito oltre 1 milione di euro

Complessivamente, il Gruppo arriverà a investire oltre 1 milione di euro all’anno per questa nuova misura a sostegno della genitorialità condivisa.

Nestlé estende il congedo di paternità a 3 mesi: investito oltre 1 milione di euro

Nestlé e le Organizzazioni Sindacali degli alimentaristi – FAI CISL, FLAI CGIL e UILA UIL – hanno sottoscritto un accordo che istituisce la “Nestlé Baby Leave”, un congedo retribuito di 3 mesi (12 settimane consecutive) di cui potrà usufruire il papà lavoratore o il secondo caregiver in occasione della nascita di un figlio o dell’adozione di un minore.

Complessivamente, il Gruppo arriverà a investire oltre 1 milione di euro all’anno per questa nuova misura a sostegno della genitorialità condivisa. La “Nestlé Baby Leave” potrà essere fruita dal secondo caregiver in un’unica soluzione entro sei mesi della nascita di un figlio o dell’adozione di un minore, per assicurarsi che i genitori abbiano il giusto tempo per definire una routine di collaborazione e supporto reciproco. Il nuovo congedo avrà assicurata l’erogazione di tutti gli elementi retributivi.

“Nestlé, con questo accordo – si legge in una nota stampa – si pone l’obiettivo di consentire a tutta la famiglia di dedicare tempo ed energie al nuovo arrivato, in un periodo particolarmente delicato non solo per la crescita del bambino, ma anche per quella dei genitori.

La nuova policy rappresenta un importante passo in avanti sia rispetto ai dieci giorni previsti attualmente dalla legislazione italiana, sia alle politiche adottate finora da Nestlé stessa che, già dal 2012 e per prima in Italia, ha introdotto due settimane aggiuntive di congedo retribuito per il lavoratore padre o secondo caregiver, misura che dal prossimo mese verrà superata dalla “Nestlé Baby Leave””.

“Le iniziative a supporto della genitorialità e dell’abbattimento delle barriere di genere rappresentano da sempre una priorità per Nestlé. Si tratta di due temi assolutamente inscindibili poiché la genitorialità continua a impattare sull’avanzamento di carriera delle donne, rendendo dunque necessario riequilibrare ruoli e compiti nel contesto familiare” – ha commentato Giacomo Piantoni, Direttore Risorse Umane del Gruppo Nestlé in Italia – “Siamo stati i primi in Italia, nel 2012, a prevedere due settimane di congedo di paternità e oggi, dieci anni dopo, continuiamo a dimostrare di essere degli apripista su queste tematiche. Non potrebbe essere altrimenti, Nestlé è infatti al fianco dei neogenitori fin dalla sua fondazione, oltre 150 anni fa. L’attenzione ai bisogni di bambini e genitori è incisa nel nostro DNA”.

“L’accordo sindacale condiviso, frutto del buon sistema di relazioni sindacali costruito negli anni, mira ad agevolare la conciliazione dei tempi vita e di lavoro, attraverso il bilanciamento dei carichi familiari promuovendo, in questo modo, anche la carriera femminile e una genitorialità sempre più condivisa” – commentano Albanese, Palazzoli, Paolella e Tartaglione per le Segreterie Nazionali, rispettivamente, di FAI-CISL, FLAI-CGIL e UILA-UIL.

“L’intesa raggiunta, oltre a rappresentare una concreta misura in favore delle pari opportunità tra uomini e donne nell’ambito lavorativo, delinea una lungimirante strategia sociale nella convinzione che la tutela e la promozione della genitorialità è al contempo una opportunità in favore delle attuali generazioni e un investimento per quelle future. Fai, Flai e Uila auspicano che questo accordo possa fare da apripista sia nella contrattazione collettiva che nel Paese.”