New York: pizzerie in crisi, mancano gli autisti per le consegne

A New York grandi catene di pizzerie come Domino's lamentano la mancanza degli autisti per le consegne: che fine hanno fatto?

New York: pizzerie in crisi, mancano gli autisti per le consegne

C’è un grosso, grossissimo problema con le pizzerie di New York. Anzi, con alcune grosse catene di pizzerie: mancano gli autisti per le consegne. A lanciare l’allarme era stato il CEO di Domino: Ritch Allison, lo scorso marzo, aveva allertato tutti sostenendo che la carenza di driver avrebbe ostacolato gli affari.

Durante i primi tre mesi del 2022, le consegne provenienti dai vari locali Domino’s in tutti gli Stati Uniti è diminuita del 10,7%. Il che si è tradotto con un calo delle vendite in questi ristoranti del 3,6%.

La colpa è da ricercarsi nella carenza di personale, problematica che sta affliggendo molti settori, ma che ha colpito particolarmente quello della ristorazione. Il fatto è che la carenza di autisti vuol dire, per forza di cose, tempi di attesa più lunghi per i clienti.

Ma non è solo Domino’s ad avere questo problema: anche Pizza Hut di Yum Brands sta soffrendo per la carenza di autisti. Qui si parla di un calo delle vendite del 6% in quanto il canale delle consegne non riesce più a soddisfare la domanda.

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La soluzione più ovvia sarebbe quella di assumere più dipendenti, soprattutto autisti, ma non è così semplice. Il mercato del lavoro statunitense non si è ancora del tutto ripreso dalla pandemia, ma nel frattempo la domanda per le consegne di pizze sta aumentando. Solo che gli autisti spesso accettano il lavoro perché vogliono le mance, ma se ci sono meno consegne ci sono anche meno mance e il tutto non funziona.

Per ovviare alla questione, bisognerebbe affidarsi maggiormente alla tecnologia, esternalizzare gli ordini telefonici in call center dedicati e addebitare di più per le consegne delle pizze. Inoltre, se non si vogliono assumere più persone, bisogna riassegnare i dipendenti attuali.

Alla luce di tali fatti, Domino’s prevede che 2.500-3.000 sedi entro maggio utilizzeranno call center esterni. In questo modo i locali potranno concentrarsi sulla produzione e sulle consegne, soprattutto quando sono a corto di personale durante le ore di punta.

Più o meno sulla stessa linea anche Piza Hut, il quale però ha deciso di utilizzar anche autisti per le consegne provenienti da terze parti. Meno problemi di personale, invece, li ha Papa Johns, ma questo per via del posizionamento premium delle sue pizze: non hanno bisogno di tante transazioni e quindi sono meno colpiti dalla mancanza di autisti.