New York: proteste per la birra da 27 dollari all’aeroporto

A New York le proteste contro la birra dell'aeroporto a 27 dollari sono servite a qualcosa: le autorità aeroportuali ne hanno diminuito il prezzo.

New York: proteste per la birra da 27 dollari all’aeroporto

Cara la mia birra! A New York in molti hanno protestato contro la birra da 27 dollari venduta all’aeroporto e così le autorità portuali, alla fine, hanno deciso di ridurne il prezzo.

Tutto è saltato fuori quando una persona si è lamentata sui social media nell’estate 2021 dopo aver comprato una birra al Terminal C dell’aeroporto LaGuardia e averla pagata ben 27 dollari. Ok, va bene, sì, non era certo obbligato a comprarla, ma in effetti il prezzo era astronomico e quindi ci sta che abbia segnalato il prezzo (altro che il caffè da 2 euro!).

aeroporto

C’è da dire che la birra in questione era una stagionale, tuttavia si tratta comunque di un prezzo esorbitante. Solo che poi è saltato fuori che non era stato l’unico viaggiatore ad aver pagato tanto: in totale sono 25 le persone che si sono viste fare scontrini da 23 a 27 dollari per una birra (prezzo variabile a seconda della dimensione).

Così l’Ufficio dell’ispettorato generale ha indagato sulla questione e si è accorto che il fornitore OTG aveva violato la politica dei prezzi aggiungendo per errore un supplemento a un prezzo base già abbondantemente gonfiato. Successivamente chi aveva venduto le birre a prezzi maggiorati ha chiamato tutti e 25 i viaggiatori, scusandosi e offrendo loro un rimborso completo.

A seguito di questa indagine, l’Autorità Portuale ha deciso di definire nuovi standard tariffari per tutte le concessionarie dei principali aeroporti dell’area di New York (JFK, Newark e LaGuardia). Questi tariffari limitano i prezzo di cibo e bevande equiparandoli ai prezzi dei locali fuori dall’aeroporto, concedendo un supplemento massimo del 10%.

Kevin O’Toole, presidente dell’Autorità Portuale, ha spiegato che nessuno dovrebbe sborsare una cifra così esorbitante per una birra. Da adesso tutti i prezzi delle concessionarie saranno regolarmente monitorati per garantire che siano allineati con il mercato regionale. Le nuove regole, poi, impongono ai venditori di offrire anche cibi e bevande a prezzi inferiori in modo da ampliare la gamma.