Niente più proroghe per i dehors: nuovo regolamento in arrivo

Le struttura nate durante l'emergenza del Covid saranno sottoposte a nuove regole, ma bisogna mantenere decoro urbano e lavoro delle attività.

Niente più proroghe per i dehors: nuovo regolamento in arrivo

La stagione del “liberi tutti” per i dehors, nata dall’emergenza sanitaria per sostenere bar e ristoranti, si avvia verso la sua conclusione, con una data ultima fissata al 31 dicembre 2025, ma non si tratterà semplicemente di un annullamento delle norme Covid e un ritorno al passato: è infatti in arrivo una nuova disciplina che promette di ridefinire il paesaggio urbano e l’esperienza gastronomica all’aperto.

La Legge per la Concorrenza 2024 (legge 193/2024), in vigore dal 19 dicembre 2024, ha delegato il Governo ad adottare, entro dodici mesi, un decreto legislativo per riordinare e liberalizzare le procedure relative alla concessione di spazi pubblici per l’installazione di dehors.

Le novità arrivo sui dehors

Questo provvedimento mira a superare la logica delle proroghe emergenziali, che dal 2020 hanno permesso la posa temporanea di strutture amovibili anche in contesti di pregio storico e paesaggistico senza particolari autorizzazioni.

Una fase che doveva essere transitoria, ma che ha visto i dehors trasformarsi da soluzione provvisoria a elemento stabile del tessuto urbano, ridisegnando la fisionomia delle città, offrendo nuove opportunità di socialità e vitalità economica, ma generando anche criticità legate al decoro, al rumore e all’accessibilità, come evidenziato da residenti e sindaci.

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La riforma in cantiere introdurrà una maggiore autonomia per i Comuni e, soprattutto, una liberalizzazione delle procedure: l’autorizzazione delle Sovrintendenze, in precedenza un requisito quasi onnipresente per gli spazi di interesse artistico e storico, sarà ora necessaria solo in casi eccezionali.

Si tratta di situazioni in cui l’esercizio commerciale si trovi in spazi aperti urbani “strettamente prospicienti” monumenti nazionali, chiese o altri beni culturali che presentano un “valore identitario eccezionale e altamente rappresentativo dei luoghi”. Il Ministero della Cultura avrà il compito di definire questi criteri e di stilare elenchi dei beni meritevoli di tale tutela speciale entro sessanta giorni dall’entrata in vigore del decreto.

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La validità delle autorizzazioni e delle concessioni esistenti è stata oggetto di una proroga che ne estende la validità fino al 31 dicembre 2025, in attesa dell’adozione del decreto legislativo.

Inoltre, il “Decreto Salva-Casa” prevede che le strutture amovibili realizzate durante l’emergenza sanitaria possano essere mantenute, derogando al limite di 180 giorni, purché rispettino le normative comunali e di settore, e previa presentazione della documentazione che ne attesti l’epoca di realizzazione e la perdurante necessità.

La sfida imposta da questo nuovo regolamento è decisamente complessa: si tratta di trovare un equilibrio tra la necessità di semplificazione per gli esercenti e la tutela del patrimonio culturale e del decoro urbano, stabilendo criteri chiari che garantiscano la fruibilità degli spazi per pedoni e persone con mobilità ridotta, senza sacrificare la vitalità portata dai dehors.