Noma: l’ex pastry chef lancia un dessert confezionato light, con il benestare di René Redzepi

Malcolm Livingston II, ex pastry chef del Noma, ha lanciato un nuovo dessert confezionato - e René Redzepi approva orgoglioso.

Noma: l’ex pastry chef lancia un dessert confezionato light, con il benestare di René Redzepi

Dovrebbe essere evidente che passare del tempo nella cucina di René Redzepi non sia un’esperienza come le altre: dopotutto, entrare in contatto in maniera così intima con quella linea culinaria lucidamente folle che ha reso il Noma di Copenaghen celebre (e che in più di una occasione l’ha portato sul proverbiale tetto del mondo), non può che contaminare la creatività degli addetti ai fornelli. È questo anche il caso di Malcolm Livingston II, ex pastry chef dello stellato danese, che ha lanciato un nuovo dessert in collaborazione con Sweetgreen.

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Ora, apriamo con sto mega pippone per dire che fondamentalmente sì, viene da pensare che lavorare gomito a gomito con Redzepi e trovarsi a declinare le sue particolari fantasie in piatti in un contesto come quello del Noma possa, in qualche modo, influenzare il resto della carriera dei suoi collaboratori (che per rimanere in linea potremmo scherzosamente definire “discepoli”): a onore del vero, tuttavia, occorre dire che se talvolta questi nuovi esperimenti sorprendono e mantengono la carica di sana follia dal Noma, altre volte… Uhm, lo fanno un po’ meno.

Ma che cos’è il Crispy Rice Treat?

crispy rice treat noma

Il Crispy Rice Treat – questo il nome del nuovo dolciume lanciato da Livingston – è disponibile per l’acquisto in quel d’oltreoceano alla modica cifra di 2,95 dollari; e stando a quanto lasciato trapelare è un dessert preconfezionato a base di riso integrale biologico, quinoa, miglio e caramello al miele e datteri. L’aspetto è declinato in una forma regolare, un po’ brutale – un parallelepipedo marrone, per intenderci. È interessante notare, tuttavia, che si tratta del primo dessert prodotto da Sweetgreen dall’ormai lontano 2014: il suo unico predecessore era una sorta di yogurt rimasto per un breve periodo in vendita nei punti vendita a Washington, DC, dove tra l’altro è stata fondata la stessa azienda.

A quanto pare, il lancio del nostro parallelepipedo è parte di una strategia aziendale per aumentare le vendite, offrendo ai propri clienti una opzione decisamente economica in tempi segnati dalla folle galoppata del tasso di inflazione; e stando a quanto dichiarato dallo stesso Nicolas Jammet, COO di Sweetgreen, ci sono voluti due anni di tempo per trovare la giusta ricetta – un lasso di tempo in cui Livingston avrebbe per di più “assunto” sua figlia come cavia.

rene_redzepi

Il buon Redzepi, nel frattempo, osserva orgoglioso gli sforzi del suo ex pastry chef. Lo chef danese è stato infatti avvistato nella sezione dei commenti del post di Instagram che, per l’appunto, annunciava il lancio del dessert: “Tienimene uno da parte, per favore!” ha scritto.