Noma Projects di René Redzepi presenta gli agnolotti (ma ne abbiamo visti di migliori)

René Redzepi del Noma posta una foto di fantomatici "agnolotti", ma qualcosa non torna.

Noma Projects di René Redzepi presenta gli agnolotti (ma ne abbiamo visti di migliori)

Chi di voi ha l’abitudine di scrivere sferzanti commenti sui social sull’esecuzione o sulla stretta osservanza religiosa di un piatto rigorosamente prima (o, ancor meglio, evitando accuratamente) di aver letto l’articolo a cui fa riferimento, si sarà già scatenato alla vista di questa pasta ripiena, vedendola associata alla dicitura “agnolotti”, quando sono evidentemente dei plin, e -va detto- nemmeno bellissimi. Non serve essere piemontesi da generazioni per rendersene conto, basta aver seguito un po’ di Cannavacciuolo. Eppure siamo stati accuratissimi nel riportare la notizia: è infatti nientemeno che René Redzepi, celeberrimo guru della nuova cucina nordica e pluri-incoronato miglior chef del mondo, a battezzare così questo suo piatto, rilanciato nel suo consueto carosello di arte varia che aggiorna i suoi fan sulle nuove ispirazioni gastronomiche del Noma Projects, il laboratorio di fermentazioni e cucina sperimentale dove nascono ed evolvono le idee che verranno poi presentate nei menù stagionali e tematici del ristorante vero e proprio.

 

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Dashi RDX broth with agnolotti” è il nome del piatto, e già da qui dovremmo capire che -alla fine- del nostro orgoglio italico o dell’inflessibilità sulla nomenclatura delle paste fresche a Redzepi frega ben poco: senza nemmeno indicare quale sia il ripieno -per quanto sia lecito aspettarsi che non si tratterà di un classico tre carni- sono relegati a topping, guarnizione del brodo, il Dashi RDX.

Riconosciamo una certa eleganza commerciale, un raffinato understatement nella promozione dei propri prodotti. Non c’è un link diretto né call to action alla “compra qui” o “ultimi pezzi” ma, per quanto il nome ricordi più quello di un pickup a trazione integrale, Dashi RDX è uno dei prodotti che potete trovare in vendita proprio sul negozio online di Noma Projects: trattasi di una riduzione estrema di dashi appunto (il borodo giapponese a base di alghe e fiocchi di sgombro essiccato), in questo caso arricchito dal garum affumicato di funghi prodotto direttamente dal laboratorio, il tutto ristretto e concentrato fino ad acquisire una consistenza sciropposa, da diluire in acqua per avere il brodo.

Andremo sulla fiducia, convinti che il risultato finale possa eclissare qualsiasi pasta ripiena lo accompagni, classica o proveniente dal menu Ocean Season del Noma che esordirà il prossimo 16 gennaio: basta azzeccarci coi nomi.