Non bastano i Santi in Paradiso: chiude il centro commerciale Vaticano (food hall compresa)

Caput Mundi, il centro commerciale del Vaticano, chiude dopo appena qualche mese: all'orizzonte si profila un'aspra battaglia legale.

Non bastano i Santi in Paradiso: chiude il centro commerciale Vaticano (food hall compresa)

Tempi duri anche per il Grande Capo, a quanto pare. Il Caput Mondi Mall del Vaticano, centro commerciale incastonato a una manicata di passi da San Pietro, è ormai prossimo alla chiusura. Stando a quanto lasciato trapelare la data definitiva dello sfratto è stata fissata per il 30 ottobre, e salvo un intervento da parte di chi sta al piano di sopra (e badate bene, intendiamo quello più “di sopra” in assoluto) la storia pare già scritta.

Riavvolgiamo un poco il nastro – il centro commerciale del Vaticano aprì i propri cancelli dorati la scorsa primavera presso il quinto e ultimo piano del parcheggio Terminal-Gianicolo, con ogni probabilità con l’idea di renderlo un punto strategico per il Giubileo 2025. I numeri parlano chiaro – due anni di tempo per sistemare ogni mattonella al suo posto, dieci milioni di euro spesi, una manciata di mesi di carriera.

Il centro commerciale del Vaticano chiude per mancanza di pellegrini

Borracce Vaticano

La faccenda, a una prima occhiata, pare piuttosto torbida. Il centro commerciale del Vaticano è diventato un “luogo fantasma”, scrive La Repubblica; chiuso al pubblico, con la metà dei commercianti presenti all’apertura che ha già tolto le proverbiali tende e che, affilando le spade, si prepara a chiedere risarcimenti per i danni per un importo complessivo di otto milioni di euro.

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I motivi della chiusura parrebbero infatti due – la mancanza di pellegrini e la morosità, con la società Gasak che non avrebbe pagato due rate dell’affitto alla società Terminale Vaticano Roma (che gestisce, tanto per intenderci, lo spazio di proprietà del Vaticano) e che, da parte sua, si difende sostenendo che il fallimento sia stato in realtà dovuto alle mancanze di quest’ultima. Una battaglia legale aspra: ristabilire l’ordine, naturalmente, sarà un compito del giudice del Tribunale.

L’apertura del centro commerciale del Vaticano, come accennato in apertura di articolo, risale appena al 15 marzo 2023. Le aspettative, inutile nascondersi dietro a un dito, erano decisamente alte: quaranta boutique di grandi marchi, una food hall ricca di dieci offerte, uno spazio complessivo di cinquemila metri quadri pronto ad accogliere i pellegrini che, tuttavia, non sono mai arrivati.

A noi, che siamo in primis golosi, interessano anche e soprattutto i dettagli della sopracitata food hall, un’area da 600 metri quadri “progettata per essere al centro di un’esperienza di acquisto integrata e memorabile”, si legge sul sito ufficiale del centro commerciale. La gamma di offerte era ragionevolmente ampia: Basara Sushi Corner, la Bottega Fritta, l’angolo dedicato al vino con la Caput Mundi Winery, la cucina laziale de La Botte di Ferro, il sushi italiano di Meat & Co, la caffetteria di Paneria Bar Bistrot, la pasta e i burger di Zoé e i lievitati di Panini da Oscar e San Pietro’s Pizza.