Novara, sequestrati gli animali di un allevamento: erano tenuti senza cibo, acqua o riparo

I Carabinieri di Novara hanno sequestrato gli animali che vivevano in condizioni da film dell'orrore in un allevamento locale.

Novara, sequestrati gli animali di un allevamento: erano tenuti senza cibo, acqua o riparo

Puledri di pochi mesi abbandonati alla propria agonia, vitelli così magri e debilitati da non riuscire a reggersi in piedi, animali con ferite infette e lasciati senza cibo, acqua o riparo dalle temperature eccessivamente alte degli ultimi tempi. Si tratta di quanto emerso da un’indagine effettuata dai volontari Rifugio Miletta presso un allevamento di bovini ed equini da carne in provincia di Novara, dove gli animali erano di fatto detenuti allo stato semi-brado: allertati da una segnalazione anonima, i volontari erano intervenuti sul posto e scoperto che gli animali erano tenuti in condizioni da orrore. “Abbiamo subito soccorso gli animali più sofferenti trasferendoli presso strutture veterinarie specializzate in equini o bovini” hanno spiegato i volontari “altri li abbiamo portati al nostro centro”.

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L’intera vicenda è stata denunciata alla Procura di Novara, che ha disposto il sequestro di tutti gli animali in questione, ma di fatto gli sforzi di Rifugio Miletta non sono ancora terminati: l’associazione si sta infatti adoperando – assieme a Horse Angels OdV e altri gruppi locali e non – affinché il sequestro amministrativo si concluda con un’asta pubblica che porterebbe i capi al macello. A tal proposito, i volontari sono alla ricerca di privati o associazioni, già in possesso di un codice stalla per equini o bovini, che possano accogliere in custodia giudiziale gli animali. Gli interessati possono candidarsi all’affido compilando il modulo presente sul sito dell’associazione.

“Questi animali hanno sofferto per la fame, per la sete, per le ferite non curate, sotto gli occhi di tutti, e sono morti nell’indifferenza comune, poiché “tanto erano solo carne da macello”” hanno ancora commentato i volontari. “Per tutti gli individui che abbiamo incontrato in quel luogo di sofferenza, incrociando impotenti il loro sguardo, vogliamo giustizia”.