Olanda, il partito nato dalle proteste degli agricoltori vince le elezioni

Il BBB, un partito politico nato dalle proteste degli agricoltori, ha vinto le elezioni provinciali in Olanda.

Olanda, il partito nato dalle proteste degli agricoltori vince le elezioni

Il BoerBurgerBewegin (o BBB per gli amici) è un partito che ha le sue radici in una serie di proteste datate 2019 contro le politiche ambientali del governo e che da allora ha raccolto nella sua causa gli interessi degli agricoltori e della popolazione rurale. Marcatamente populista e schierato verso gli ideali di destra, il BBB si è presentato quest’anno per la prima volta alle elezioni provinciali in Olanda, strappando – nonostante i conteggi non siano ancora del tutto terminati – una vittoria netta ottenendo (almeno) 16 seggi su 75 al Senato: un successo che tuttavia cozza malamente con gli obiettivi individuati nel piano del primo ministro per ridurre le emissioni di ossidi di azoto e ammoniaca, notoriamente legate alla massiccia presenza di allevamenti intensivi sul territorio nazionale.

Olanda, la vittoria del “partito degli agricoltori”: che si farà con gli allevamenti?

allevamenti intensivi

Dati alla mano, pare che il Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (VVD) del primo ministro Mark Rutte sia riuscito ad aggiudicarsi appena dieci seggi (sei in meno, come anticipato, del BBB), a breve distanza dal partito sinistra di orientamento ambientalista GroenLinks (8 seggi). Come accennato, la vittoria ottenuta dal “partito degli agricoltori” configura una strada in salita soprattutto per la coalizione guidata dallo stesso Rutte: le autorità governative olandesi avevano stimato che, al fine di dimezzare le emissioni nazionali di composti di azoto entro il 2030, sarebbe stato necessario ridurre del 30% il numero di animali da allevamento.

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Un taglio drastico? Beh, bisogna considerare che nel territorio relativamente circoscritto dei Paesi Bassi sono concentrati tanti animali da allevamento quanto l’intera Francia. La questione, in altre parole, è così grave che lo stesso governo, appena qualche mese fa, si è attrezzato per offrirsi di acquistare (e successivamente chiudere) le aziende individuate come particolarmente inquietanti. Un ultimatum semplice: innovazione o acquisizione forzata.

Gli agricoltori, come potrete immaginare, non l’hanno presa bene; e il loro malcontento ha trovato terreno fertile soprattutto nelle frange dell’estrema destra olandese, convinte che i limiti sulle emissioni siano il frutto di una cospirazione organizzata dal World Economic Forum, la fondazione che organizza il Forum di Davos, in Svizzera, con l’obiettivo di sostituire alloggi per migranti alle fattorie.

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Insomma, all’alba delle elezioni il clima politico era incandescente e il panorama spaccato dalla cosiddetta “questione ambientale”. Le provinciali portano a votare e scegliere i membri delle dodici assemblee legislative nelle province olandesi: la vittoria del BBB potrebbe dunque spostare notevolmente l’ago della bilancia quando si tratterà di scegliere se concedere o non concedere le licenze per la costruzione o la riduzione delle dimensioni delle fattorie.

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