Olio pugliese: produzione -30% per colpa di clima e Xylella

Secondo un'analisi di Coldiretti Puglia cala del 30% la produzione di olive per colpa di un clima impazzito e della Xylella.

Olio pugliese: produzione -30% per colpa di clima e Xylella

Arriva l’olio nuovo in Puglia con i frantoi che aprono i battenti, mentre la campagna olivicola-olearia entra nel vivo con quantità di olive che segnano il 30% di calo rispetto alle medie produttive storiche a causa del clima, dal maltempo alla siccità, senza dimenticare gli effetti della Xylella che dopo Lecce sta intaccando il patrimonio olivicolo di Brindisi.

E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Puglia, divulgata in occasione dell’apertura dei frantoi ad Andria, culla della produzione olivicola – olearia italiana, nell’azienda Antico Frantoio Muraglia, con la trasformazione delle olive in extravergine, prodotto simbolo della dieta mediterranea in tutto il mondo.

Ad influenzare la stagione olearia l’assenza di piogge e la siccità che ha colpito il polmone olivicolo del Paese, la Puglia, regione che produce la metà del prodotto italiano, dove sono raddoppiati i costi per irrigare e garantire olive di qualità. Nonostante l’incremento produttivo a doppia cifra rispetto allo scorso anno, frutto di un concreto miglioramento di alcune aree (con punte del +40%) compensato al ribasso da altre zone, in generale la produzione pugliese resterà ben distante dagli standard tipici delle annate di carica con 145 milioni di chilogrammi contro le medie storiche di 200 milioni di kg.

olive ulivi olio d'oliva

“Non accetteremo alcuna speculazione sui prezzi dell’olio che è di eccezionale qualità”, afferma con decisione il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, perché i costi di produzione sono più che raddoppiati “con pesanti ripercussioni sugli operatori seri della filiera, frantoi e produttori, che devono vedersi riconosciuto il loro lavoro con remunerazioni giuste. Coldiretti Puglia vigilerà affinché vengano stanate e perseguite eventuali speculazioni, sostenendo tutte le necessarie azioni di contrasto messe in campo dagli organismi di controllo e dalle forze dell’ordine”.

La crescita dei prezzi del petrolio ha contagiato l’intera economia perché – sottolinea la Coldiretti Puglia – facendo aumentare anche i costi delle imprese, con l’avvio delle operazioni colturali gli agricoltori – spiega la Coldiretti regionale – sono costretti ad affrontare rincari fino al 50% per il gasolio necessario per le attività di raccolta con i mezzi agricoli, per l’acquisto dei fertilizzanti, delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio per i quali si stanno verificando addirittura preoccupanti ritardi nelle consegne, mentre durante l’estate con 4 mesi di siccità perdurante sono lievitati i costi per l’irrigazione.

Il rincaro dell’energia – continua la Coldiretti Puglia – si abbatte ulteriormente sui costi di produzione come quello per gli imballaggi, dal vetro per le bottiglie fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti.