“Open to Meraviglia”: la nuova campagna di Taffo è meravigliosa (e c’è anche il cibo)

Dopo il disastro della campagna "Open to Meraviglia", scendono in campo i creativi digitali di Taffo, con la loro idea di come si può promuovere il turismo italiano.

“Open to Meraviglia”: la nuova campagna di Taffo è meravigliosa (e c’è anche il cibo)

Ve l’avevamo detto, che c’eravamo rimasti un po’ male di non trovare traccia del cibo italiano nella discussa e discutibile campagna promozionale del Ministero del Turismo con la Venere di Botticelli/ influencer che si apre alla meraviglia (o che invita ad aprirsi alla meraviglia, nessuno l’ha capito davvero). Per fortuna, come sempre, alla fine arriva Taffo. In effetti, arriva alla fine anche in senso letterale, essendo Taffo un’agenzia funebre. Ma non è quello che intendevamo, anche perché Taffo è molto di più di una semplice agenzia funebre. E’ un concentrato di genialità del marketing digitale, della comunicazione social, che non smette mai di stupire il pubblico, in particolare quello dei Millenial (che, volenti o nolenti, saranno la prossima generazione di clienti di Taffo). Anche in questo caso Taffo si è infilata in maniera meravigliosa nel pieno del dibattito sulla campagna pubblicitaria creata da Armando Testa con risultati non proprio esaltanti, e ha saputo suscitare una sollevazione popolare: presto, ministra Santanché, dia a questi geni del male la promozione dell’Italia.

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Questo il claim che accompagna la geniale campagna social messa in piedi da Taffo in quattro e quattr’otto. Una serie di giochi di parole in inglese accompagnano le immagini delle bellezze dell’Italia: “Torino ti toglierà il fiato”, “Esprimi il tuo ultimo desiderio a Verona”, “Devi per forza vedere Bologna prima che sia troppo tardi”. Tutto in doppia lingua, e incredibilmente senza errori di traduzione madornali. E c’è pure il cibo (olè!), protagonista di ben due dei sei soggetti immaginati dall’ironica campagna di Taffo (molto più di quanto non abbiano fatto Santanché & Venere, diremmo). C’è il Salento, dove si può trovare “la dolce cremazione” del pasticciotto leccese, e c’è Cattolica, dove i turisti troveranno “una piadina buona da morire”. Signore e signori, il caso è chiuso: qualcuno dia il Ministero del Turismo ai creativi di Taffo.