Il risultato è storico: Jannik Sinner è il primo italiano a vincere Wimbledon, battendo Carlos Alcaraz, re dell’All England Club nelle ultime due edizioni, in tre ore e quattro minuti di gioco e, come per le altre vittorie del tennista altoatesino, il mondo gastronomico si è mosso per rendergli omaggio.
Non poteva mancare Davide Oldani, suo storico tifoso e autore di diversi piatti celebrativi, rigorosamente a base di carote, ma per l’occasione un altro vip della cucina ha promesso una creazione dedicata: Bruno Barbieri.
Le dediche a Sinner
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Oldani lo aspettavamo al varco: dopo “La carota sulla torta”, spugna di carota con mandorle e profumo di caffè, creata per celebrare la vittoria di Sinner agli Australian Open (anche qui unico italiano), e dopo “Sinner Winner” raffinata composizione di carota, caffè chiaro, aneto, miso e zafferano, nata dopo gli US Open, la dedica nel post Wimbledon è arrivata, ma ci ha lasciati un po’ delusi.
Lo chef bistellato del D’o stavolta se la cava con un piatto di repertorio, riproponendo il suo “Battuta d’inizio”, piatto del 2016 a base di teff, formaggio erborinato, chutney di mele, pere e amaranto soffiato: Oldani si è dimostrato come sempre appassionato, ma forse non particolarmente ispirato nonostante la vittoria storica.
Ci aspettiamo molto, a questo punto, da Bruno Barbieri: in una serie di storie in cui ha seguito con fin troppo entusiasmo la finale, arrivando anche a indossare una parrucca arancione in onore dei “carota boys”, il fan club di Sinner, ha esultato con grande trasporto per la vittoria, e ora gli toccherà onorare la promessa fatta in occasione della semifinale con Djokovic.
“Se Sinner vince la finale di Wimbledon gli dedico un piatto tutto a base di carote -ha annunciato- sarà un piatto alla Sinner e cioè un piatto atomico”. Speriamo non sia una delle sue barbierate.
Se siete in cerca di facili consensi social e volete salire pure voi sul carro del vincitore, potete farlo anche se non siete chef stellati: ci ha pensato De Cecco infatti, che dal 2024 ha nominato Sinner suo Global Brand Ambassador, a fornire a cuochi casalinghi e food influencer il formato adatto a queste occasioni, le “Racchette numero 90” che molti stanno interpretando con carote in varie preparazioni.
E a proposito di racchette, difficilmente potrete fare peggio di Vincenzo Capuano, che nella sua ossessiva caccia alle impression si è inventato una pizza-racchetta con il manico ripieno di ricotta e salame, che manco lui ha avuto il coraggio di assaggiare alla fine del video.
In tutto questo, una lezione almeno è stata imparata: dopo il caso delle bottiglie di Primitivo dedicate al campione, nessuno si sta più azzardando, fortunatamente, ad inventarsi dediche analoghe.