Ortofrutta, l’export cresce nonostante il calo della produzione

Nonostante le difficoltà nella produzione, l'ortofrutta registra una grande crescita dell'export e si invola verso un saldo da record.

Ortofrutta, l’export cresce nonostante il calo della produzione

Non è di certo un segreto che il settore dell’ortofrutta, nel corso degli ultimi anni, ha subito un preoccupante calo di produzione, tanto che l’imperversare del maltempo è costato al frutteto italiano un frutto su quattro: questa crisi, tuttavia, non pare aver toccato l’export, che di fatto corre verso una crescita sorprendente.

agricoltura ortofrutta

A evidenziarlo sono i dati Istat relativi ai primi nove mesi del 2021 elaborati da Fruitimprese, che per l’appunto segnalano una crescita che abbraccia tutti i principali segmenti del settore: dalla frutta fresca +10,1% (1,9 miliardi di euro), alla frutta secca (+34,1%, 470 milioni di euro), passando per legumi e ortaggi (+9,8%, a 1,1 miliardi). Il valore complessivo dell’export registra una crescita del 12,1% (pari a 3,8 miliardi di euro), mentre la sua quantità aumenta del 5,4% (+2,7 milioni di tonnellate), mentre calano le importazioni. Brillano in particolare le mele, che oltre a essere il comparto meno toccato dal crollo della produzione aumentano le esportazioni dell’11%. Uva da tavola (401 milioni di euro, con quantità stabili), kiwi (295 milioni di euro a +12,7%), pesche e nettarine (a quasi 136 milioni, +25,8%), arance (93 milioni, circa il +9%) seguono nei successivi gradini del podio.

Occorre dire, però, che i dati vanno comunque interpretati con cauto ottimismo: le conseguenze della crisi produttiva potrebbero ancora verificarsi in futuro, magari in contemporanea con un maggiore appetito per la frutta esotica (che aumenterebbe le importazioni). Come inoltre sottolinea Marco Salvi, presidente di Fruitimprese, bisogna attendere che vengano misurati gli effetti dei rincari su materie prime, energia e trasporti. “Come reagirà il mercato? Ci riconoscerà gli aumenti di prezzo? Nel nostro settore una differenza di 10 centesimi al kg fa la differenza tra una campagna positiva ed una disastrosa”, spiega Salvi, che tuttavia conclude su di una nota positiva: “Tutto lascia supporre che a fine 2021 il saldo positivo dell’export raggiungerà il miliardo di euro, un risultato storico, che non si vedeva da molti anni”.