Palermo: la confessione dei rider smaschera la rosticceria aperta nonostante il Coronavirus

Succede a Palermo: una rosticceria aperta nonostante il Coronavirus viene smascherata dalla confessione dei rider che stavano lavorando per lei.

Palermo: la confessione dei rider smaschera la rosticceria aperta nonostante il Coronavirus

Succede a Palermo: qui la confessione dei rider smaschera una rosticceria aperta nonostante il Coronavirus. La rosticceria in questione, di cui non è dato sapere il nome, ma si sa che si trova in via Roma, era aperta in violazione dei divieti anti Covid-19.

A coglierla in flagranza di reato è stata la Guardia di Finanza di Palermo domenica scorsa, all’interno del programma dei controlli volti a verificare che vengano rispettate le norme del Governo per evitare la diffusione del Sars-Cov-2. Secondo i militari, la saracinesca della rosticceria era sollevata.

Una volta fatta irruzione le locale, il titolare ha cercato di giustificarsi sostenendo che stesse sanificando gli ambienti e di non aver mai venduto cibo o bevande.

Fin qui la motivazione poteva essere passabile, non fosse che in un secondo momento un’altra pattuglia dei finanzieri ha fermato due rider per un controllo: i due hanno candidamente confessato che stavano consegnando cibo a domicilio proprio per quella rosticceria.

I finanzieri hanno così multato a raffica tutti. I due rider sono stati sanzionati per aver violato le misure previste dai decreti in materia di contenimento dell’emergenza epidemiologica. Peggio è andato al titolare, un uomo di 46 anni: oltre alla multa per aver violato il divieto di apertura nei giorni festivi secondo un’Ordinanza della Regione è anche stato denunciato per dichiarazioni false rese a pubblico ufficiale.

Comunque di storie del genere continuano a saltarne fuori: a Rezzato è stata multata e chiusa una pizzeria per lo stesso motivo, mentre a Torino un ristorante è stato beccato aperto per la seconda volta in barba ai divieti.