Palermo: ristorante chiude perché fa troppo caldo

A Palermo il ristorante Disiu Officina della Pizza ha annunciato ai clienti di aver dovuto chiudere perché fa troppo caldo.

Palermo: ristorante chiude perché fa troppo caldo

Può succedere anche questo a Palermo, viste le temperature anomale ben al di sopra delle medie stagionali: un ristorante si è visto costretto a chiudere temporaneamente i battenti perché fa troppo caldo.

Il locale in questione è il ristorante-pizzeria Disiu Officina della Pizza. L’altro giorno il titolare ha esposto questo cartello sulla porta d’ingresso: “C’è troppo caldo…. ci vediamo Venerdì. Pizzeria Disiu”. Tramite un post pubblicato sui social, poi, Disiu Officina della Piazza ha comunicata che quella sera (giovedì 18 agosto 2022) sarebbe rimasta chiusa in quanto le temperature di oggi non gli permettevano di lavorare in condizioni idonee, per cui con i clienti si sarebbero rivisti domani. Poi ringraziava tutti per la comprensione.

disiu officina pizza

Al di sotto del post sono comparsi poi commenti di clienti che ritenevano che avessero fatto bene a chiudere, anche se qualcuno ha fatto un paragone con i ristoranti della Florida dove lavorano sempre, ammettendo però che lì si trattava di tipi di climatizzazione professionale differenti e diversi costi dell’energia (diciamo che in Florida esagerano un filino con i condizionatori, con temperature che costringerebbero i pinguini a mettersi la canottiera della salute).

Il fatto è che a Palermo in questi giorni le temperature sono arrivate intorno ai 40 gradi, il tutto complicato dagli incendi che stanno scoppiando in parecchi comuni della zona. Ricordiamo poi che, nell’ottica del risparmio energetico e della riduzione degli inquinanti e dell’impatto ambientale, il Governo ha deciso che dal 1 maggio 2022 al 31 marzo 2023 nell’ambito pubblico le temperature massime non potranno scendere sotto i 27 gradi in estate, mentre in inverno non potranno salire sopra i 19 gradi.

Tuttavia per ora queste sono indicazioni che valgono per il pubblico, non per il privato. Anche se, alcuni comuni, hanno già deciso di estendere tali restrizioni: è il caso di Parma dove ristoranti e bar non potranno più tenere aperte le porte di ingresso proprio per evitare gli sprechi energetici.