Pane e pasta, scontrino più leggero: si valuta di azzerare l’Iva

Il Governo sta valutando la possibilità di azzerare l'Iva su pasta e pane e di ridurla al 5% per quanto riguarda carne e pesce.

Pane e pasta, scontrino più leggero: si valuta di azzerare l’Iva

Ve ne parlammo un paio di settimane fa circa: mentre il carrello della spesa fa sempre più fatica a stare al passo con il tasso di inflazione, l’idea del Governo per sostenere le famiglie a basso reddito – chiaramente le più minacciate dall’imperversare del caro vita – è stata quella di azzerare l‘Iva sui prodotti di prima necessità. Ebbene, quella che di fatto pareva destinata a non uscire mai dalla dimensione embrionale della bozza pare abbia assunto connotati ben più concreti: a quanto pare, l’intenzione del Governo è di azzerare l’Iva su pane e pasta e ridurla invece al 5% per quanto riguarda carne e pesce.

Scontrino spesa

L’annuncio ci è giunto tramite le parole della vice ministra dell’Economia, Laura Castelli: “È un piano concreto e eventualmente alternativo o aggiuntivo al bonus di 200 euro” ha dichiarato a tal proposito. “Si stanno valutando i costi di entrambe le misure e soprattutto quali siano le più impattanti sulla vita degli italiani, interverremo in questo senso nel decreto di luglio”. Come abbiamo anticipato, si tratterebbe di una boccata di ossigeno tanto benvenuta quanto necessaria – soprattutto per le famiglie che di fatto versano in una condizione di equilibrio economico piuttosto precaria. L’idea sarebbe quella di utilizzare l’extragettito dell’Iva generato dalla sopracitata inflazione: importante notare, in questo contesto, che di fatto le leggi europeo permettono agli Stati membri di applicare aliquote ridotte a partire del 5% a un massimo di 24 categorie di prodotti. La lista, di fatto, comprenderebbe beni e servizi che già godono di una aliquota agevolata – alimentari, acqua, farmaci, apparecchi medici, trasporti, libri e giornali.