“Pane & Nutella”: l’Università di Pollenzo collabora con Ferrero

Ci voleva la Nutella per fare il censimento dei pani tipici regionali italiani: ad aiutarla nell'impresa, scendono in campo addirittura i gastronomi di Pollenzo.

“Pane & Nutella”: l’Università di Pollenzo collabora con Ferrero

D’altronde è pur sempre un prodotto nato nelle Langhe, anche se poi il suo sviluppo è – come dire – scappato di mano in maniera estremamente fortunata, diventando un prodotto iconico in tutto il mondo. Avrà pensato questo l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo quando ha deciso di iniziare il progetto “Pane & Nutella”, parte di una collaborazione con Ferrero che inizia già nel 2022.

E non bisogna stupirsi più di tanto: d’altronde la Nutella, che piaccia o no, identifica nel mondo quel territorio almeno quanto (se non di più) il Barolo, e Ferrero è pur sempre l’azienda che ha contribuito (ed evidentemente ancora contribuisce) a molta della fortuna di queste terre.

Così, l’idea è quella di trovare il pane perfetto per essere riempito della celebre crema spalmabile alle nocciole, unendo un’operazione di marketing a una di valorizzazione della tradizione regionale, quella della panificazione italiana.

Cos’è il progetto “Pane & Nutella”

Pane & Nutella

Fino alle ore 23 del 16 giugno 2024, chiunque potrà accedere alla piattaforma digitale “Pane & Nutella” per scoprire le caratteristiche dei 57 pani tipici regionali selezionati, dal Nord al Sud Italia, dagli esperti dell’Università. L’obiettivo è raccontarli tutti, promuovendo la cultura della panificazione, ma anche costruire una mini enciclopedia dei pani italiani, alimentata dai contributi degli utenti (una sorta di Pani-pedia, ma con il controllo di una commissione che sovrintende il tutto).

Si potranno infatti candidare i pani della propria Regione (uno o più di uno), che saranno poi valutati da una commissione dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e, a partire da ottobre 2024, quelli non ancora presenti sulla piattaforma potrebbero entrare a far parte del progetto.Le nuove varietà saranno poi inserite sul sito e nella cartina d’Italia tematica, con il racconto delle origini, delle curiosità, degli ingredienti, degli aspetti sensoriali eccetera eccetera.

Il lavoro, in effetti, è interessante, perché quella della panificazione regionale è certamente una cultura da preservare e promuovere, al di là del fatto che le singole fette di pane vengano poi spalmate di Nutella o mangiate col salame, nel rispetto della tradizione contadina. Tanto che per il progetto si è speso anche lo stesso Carlo Petrini, Presidente dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, che ha commentato come il pane sia “al centro della tradizione alimentare del bacino mediterraneo”. “La ricerca, l’inventariazione e la selezione di queste specialità territoriali, da nord a sud della penisola, sono competenze che i nostri gastronomi laureati hanno messo a disposizione in questo nuovo progetto sui pani tipici”, ha commentato.