E chi se l’aspettava: il panettone artigianale elogiato dal New York Times, che si prende la briga di spiegare come il più classico dolce natalizio italiano sia diventato una vera ossessione per fornai e pasticcieri americani.
Insolito il motivo dell’innamoramento oltreoceano: il panettone è molto difficile da preparare.
Cosa che di per sé non è una novità, perfino un super pasticciere come Iginio Massari lo definisce “il più difficile dei lievitati”.
Lo sanno bene le schiere di fornai casalinghi che negli ultimi anni si sono cimentati con la preparazione casalinga del panettone: tutto ciò che può andare storto di solito va storto. Dal riscaldamento eccessivo dell’impasto all’incorporazione sbagliata del burro, dall’inserimento affrettato delle uova a una bizza improvvisa del lievito madre, non per niente ribattezzato “cavallo pazzo”.


L’Everest dei prodotti da forno è insomma croce e delizia, anzi, secondo il New York Times la consistenza è la vera sfida per i maestri fornai americani. Ma in caso di riuscita riesce a dare enormi soddisfazioni.
Roy Shvartzapel, un fornaio di San Francisco, è venuto direttamente in Italia, da Iginio Massari, per imparare l’arte del vero panettone artigianale:
“Al di fuori degli Stati Uniti, il panettone è un mercato multimilionario, perché non può esserlo anche qui?”. Una volta tornato in California, Shvartzapel ha iniziato a fare i panettoni e a incartarli nel suo appartamento californiano, caricandoli poi nel bagagliaio dell’auto per venderli a 50 dollari l’uno.
[Re Panettone 2017: i migliori panettoni artigianali secondo Dissapore]
Oggi ha avviato una collaborazione con una grande catena di lievitati di San Francisco, spostando la produzione nei locali di oltre 3000 metri quadri della catena.

Dino Borri, vice-presidente di Eataly Usa, conferma all’Ansa il boom di vendite: “Quando abbiamo cominciato ad aprire i nostri negozi otto anni fa ci dicevano che era un prodotto che non si vendeva. Il primo anno abbiamo venduto tutti i 20 mila panettoni ordinati. Quest’anno ne abbiamo ordinati un 40% in più in totale in tutti i negozi. E a Los Angeles sono già andati esauriti”.
[Crediti | New York Times, Ansa]