Parmigiano Reggiano: un microchip per difendersi dai falsi

Parmigiano Reggiano ha annunciato che inserirà un microchip nella placca di caseina non commestibile delle fome per difendersi dai falsi.

Parmigiano Reggiano: un microchip per difendersi dai falsi

Come farà il Parmigiano Reggiano a difendersi dai falsi? Beh, grazie a un microchip che verrà inserito nella placca di caseina, la parte non commestibile della forma. Ogni forma ha la sua placca di caseina (realizzata comunque con proteine del latte) con tano di codice alfanumerico unico e Qr-Code che permettono di risalire all’origine di quella forma.

Adesso, invece, in questa placca di caseina verrà inserito anche un microchip p-Chp, una sorta di “cripto-ancora blockchain” che permetterà di tutelare il marchio dalle imitazioni.

parmigiano reggiano

Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, ha dichiarato che sono fieri di essere il primo Consorzio di Tutela a introdurre queste etichette digitali e sicure: in questo modo il prodotto sarà ancora più protetto e tracciato.

In realtà questa tecnologia è ancora in fase di sperimentazione. Al momento il microchip verrà applicato su 100mila forme: si tratta della fase finale del test che servirà per capire se questa tecnologia possa essere estesa o meno a tutta la produzione.

Il microchip in questione è stato sviluppato dall’azienda olandese Kaasmerk Matec e dall’azienda americana p-Chip Corporation. Secondo Joe Wagner, ceo della p-Chip Corporation, tramite questo chip il Consorzio potrà controllare meglio l’inventario, proteggendo i prodotti da marchi simili e avendo un vantaggio nel caso di richiami o altri problemi grazie alla tecnologia track-and-trace.