Pasta fresca: l’aggiunta di certi batteri può aumentare la conservazione di 30 giorni, dice uno studio

Una pasta fresca che si conserva più a lungo? Facile - basta aggiungere un particolare cocktail di batteri buoni all'impasto.

Pasta fresca: l’aggiunta di certi batteri può aumentare la conservazione di 30 giorni, dice uno studio

Una pasta fresca che si conserva più a lungo? Facile – basta aggiungere un particolare cocktail di batteri buoni all’impasto. Questo, riassunto in banalissime parole, è quanto scoperto da uno studio condotto dai ricercatori dell’Istituto di Biomembrane, Bioenergetica e Biotecnologie Molecolari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ibiom-Cnr), in collaborazione con l’Università Aldo Moro di Bari e con il laboratorio privato Food Safety Lab; che hanno scoperto come l’impiego di probiotici, cioè microrganismi benefici naturalmente presenti nel nostro intestino che contrastano il proliferare di batteri nocivi, in una nuova tecnica di confezionamento del prodotto, possa di fatto prolungare di circa 30 giorni la durata di conservazione della pasta fresca.

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Gli autori della ricerca, poi pubblicata sulla rivista Frontiers in Microbiology, si sono occupati di modificare le percentuali tra i gas normalmente impiegati nel processo di confezionamento in Atmosfera Modificata (Map), migliorando l’imballaggio in plastica e aggiungendo infine la sopracitata miscela di probiotici. Il tutto è stato testato su dei pacchi di trofie:  i risultati dimostrano che la combinazione di queste tre tecniche permette di estendere la vita della pasta di un mese, aiutando così anche a lottare il fenomeno dello spreco alimentare (dove, di fatto, gli italiani sono ampiamente al di sopra della media europea).