Pasta: uno studio svizzero trova tracce di glifosato in alcuni marchi “italiani”

Uno studio condotto in Svizzera ha riscontrato delle tracce di glifosato in diversi marchi che appaiono anche nei supermercati italiani.

Pasta: uno studio svizzero trova tracce di glifosato in alcuni marchi “italiani”

Il glifosato è l’erbicida più diffuso al mondo e, secondo gli studi dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), un potenziale cancerogeno. Ebbene, alcune tracce di questa sostanza sono state individuate da una ricerca condotta in Svizzera in alcuni campioni di pasta di marchio Lidl, Divella, Agnesi e Garofalo.

pesticidi

Lo studio in questione, condotto dagli esperti del mensile KTipp, sottolinea che le concentrazioni riscontrate sono ben al di sotto del limite di legge; ma è comunque perfettamente comprensibile che le aziende nominate abbiano voluto fare chiarezza quanto prima. Anche perché la domanda, nel nostro caso, sorge spontanea: la pasta analizzata dagli svizzeri è la stessa che si può trovare negli scaffali dei supermercati italiani? A tal proposito, ad esempio, Divella ha spiegato che la propria produzione è unica e distribuita “in più di 130 paesi in tutto il mondo”, e Garofalo ha confermato che “si tratta della stessa miscela dei prodotti distribuiti in Italia”. Entrambe le aziende, però, hanno sottolineato come i valori rilevati siano “mille volte inferiori al limite di legge”.

Lidl, invece, ha fatto sapere che quanto testato in Svizzera è equivalente a quanto venduto in Italia per quanto riguarda i prodotti Combino Bio Organic Spaghetti, mentre la pasta Combino Tagliatelle è differente. Agnesi, infine, ha rassicurato i consumatori italiani spiegando che nello Stivale la pasta viene prodotta con grano 100% italiano. “In merito alla gestione dei contaminanti provenienti dalle coltivazioni agricole, Agnesi ha avviato un programma di gestione di filiere agricole integrate, al fine di poter ridurre l’uso di alcuni prodotti in agricoltura, portandone i residui ben al di sotto degli attuali limiti di legge” ha inoltre aggiunto l’azienda, nel concludere che negli esami in questione “il valore del glifosato trovato è pari a 0.039 ppm oltre 250 volte inferiore al limite di legge pari a 10 ppm”.