Perché Buonissima è l’evento gastronomico dell’anno

In tre anni, la manifestazione gastronomica è riuscita a portare a Torino i nomi più importanti della cucina mondiale. Ora resta solo una domanda: what's next?

Perché Buonissima è l’evento gastronomico dell’anno

Ein Prosit, a Udine, è un evento gastronomico pazzesco, uno di quelli a cui tutti vogliono partecipare, uno dei pochi che riesce a riunire l’intera comunità internazionale degli chef in un unico programma di cene-evento incredibili.

Se iniziamo un articolo su un evento parlando di un altro, è perché vogliamo chiarire che non siamo fuori dal mondo, e dimostrare di non avere una visione provinciale: che Ein Prosit sia l’evento gastronomico dell’anno, in Italia, è fuori di dubbio. Ma pian piano, con un lavoro costante e certosino, fatto di rigore ma anche di toni mai troppo urlati, a Torino si è fatto largo (finalmente!) un degno competitor di Ein Prosit, Buonissima.

Buonissima 2023 virgilio martinez ogr 3

E così, oggi, nel Paese che vorrebbe da sempre essere un assoluto punto di riferimento nella gastronomia mondiale, abbiamo due eventi che valgono la pena di essere seguiti da ogni appassionato di cucina. E la cosa bella è che sono uno inizia esattamente dopo l’altro, il che fa della fine di ottobre il momento sicuramente migliore per mangiare in Italia.

Buonissima: Torino capitale gastronomica

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La forza di Buonissima è, probabilmente, il suo mix di artigianalità e di professionalità, che rende questa quattro giorni torinese prima di tutto autentica. Meno conosciuta e probabilmente anche molto meno sostenuta (da sponsor ed enti pubblici) della “collega” di Udine, Buonissima è un piccolo miracolo torinese. Ed è per questo che ci piace così tanto.

Ogni anno, con questo appuntamento, Torino si trasforma davvero in quella capitale gastronomica d’Italia che così spesso sostiene di essere, seppure poi – per dire – gli stellati siano per lo più altrove. Eppure, grazie al lavoro fatto da Stefano Cavallito, Luca Iaccarino e Matteo Baronetto, chef del Ristorante Del Cambio (sono loro gli ideatori e organizzatori di Buonissima, insieme a Idee al Lavoro e Produzioni Fuorivia), a Torino negli ultimi tre anni sono arrivati Albert Adrià, Ferran Adrià, Ana Roš, Mauro Uliassi, Massimo Bottura, Norbert Niederkofler, Alain Ducasse, Davide Oldani, Chicco Cerea, René Redzepi, Massimiliano Alajmo e, ultimo ma certamente non per importanza, il numero uno al mondo Virgilio Martinez, che ha costruito su misura per Buonissima una cena indimenticabile dedicata all’Amazzonia e alle altitudini, alla materia prima e alla natura. Un momento gastronomico imperidibile, unico, in cui la scenografia e il contorno, nella loro bellezza, sono riusciti ad accompagnare in maniera lieve e non ingombrante un percorso di degustazione sorprendente. Una cena che ha decretato, nel pieno del terzo anno di manifestazione, che Buonissima è l’evento gastronomico a cui partecipare. Nonostante le difficoltà. Nonostante una macchina i cui ingranaggi vadano di tanto in tanto oliati. Anzi, proprio per quello, perché Buonissima è un evento autentico, oltre che eccezionale (letteralmente).

Buonissima 2023 virgilio martinez ogr 3

Torino, la Torino che vuole essere capitale gastronomica, si aspetta che là, ai piani alti, si scelga di puntare molto su un’organizzazione che è riuscita a portare a Torino il miglior chef del mondo e più in generale a piazzare realmente la città nei radar della gastronomia internazionale. Comunque la si pensi, non era cosa da poco.