Pesca, dall’Olanda arriva la tecnologia che documenta automaticamente il pescato

Il settore della pesca potrebbe beneficiare da una nuova tecnologia che permette di documentare automaticamente il pescato.

Pesca, dall’Olanda arriva la tecnologia che documenta automaticamente il pescato

Quando si va pesca potrebbe capitare di tirare su qualsiasi cosa, da una specie rara al proverbiale vecchio stivale, ed è così per il pescatore della domenica così come per i grandi pescherecci che impiegano reti per portare centinaia di chili a bordo. Le cosiddette catture indesiderate (non per forza il vecchio stivale, ma anche peschi piccoli o magari nocivi) sono pertanto un problema, e con l’obbligo di sbarco previsto dall’Unione Europea si rischia di perdere tempo e soldi preziosi. Ora, però, grazie all’introduzione di una tecnologia che documenta automaticamente il pescato, tutto potrebbe cambiare.

Pesca di Chioggia

Lo strumento è stato messo a punto dai ricercatori dell’Università di Wageningen, in Olanda, e come anticipato permette di riconoscere in maniera del tutto automatizzata le dimensioni e le specie dei pesci pescati, in modo da distinguere velocemente le catture idonee al consumo umano a quelle che, invece, non lo sono affatto. Sviluppata da Agro Food Robotics, la tecnologia utilizza una telecamera ad alta definizione utilizzata per il riconoscimento delle specie e una per la visualizzazione 3D utile anche per calcolare il peso complessivo del pescato. Il tutto è già stato testato a bordo di alcuni pescherecci con ottimi risultati, nonostante l’algoritmo sia al momento in grado di riconoscere con velocità e precisione solamente la passera di mare, la sogliola, il rombo e il rombo rosso.

Il progetto soddisfa anche i requisiti di privacy e protezione dei dati poiché è in grado di elaborare i dati senza interazione umana, e in un futuro prossimo potrebbe essere usato anche come strumento scientifico per valutare le dimensioni e la salute dei banchi di pesce.