Pesca: ecco perché Greenpeace ha lanciato delle rocce in mare

Nel Regno Unito archiviata la causa relativa al lancio di rocce in mare da parte di Greenpeace: stava cercando di fermare la pesca a strascico.

Pesca: ecco perché Greenpeace ha lanciato delle rocce in mare

Ci si potrebbe chiedere perché, giustamente, Greenpeace abbia dovuto gettare delle rocce in mare, cosa che l’ha anche fatta finire in tribunale. Beh, la risposta è semplice: stavano cercando di fermare la pesca a strascico.

Era il 2020 quando gli attivisti di Greenpeace avevano lanciato grandi massi sui fondali marini dell’area protegga di Dogger Bank, una zona di pesca chiave per la pesca a strascico. Nel 2021, poi, i massi erano finiti anche nell’area offshore di Brighton MPA. Queste rocce marine erano innocue per i pesci e per la pesca di superficie, ma impedivano il lavoro delle reti della pesca a strascico che finivano con l’impigliarsi di continuo.

greenpeace

Ecco dunque che la Marine Management Organization aveva deciso di intentare un’azione legale contro Greenpeace sostenendo che il regime delle licenze vieta agli attivisti di intraprendere tali azioni.

Tuttavia adesso il giudice Edward Bindloss si è pronunciato a favore di Greenpeace: il giudice ha rimproverato la MMO affermando che il regime delle licenze, motivo sul quale si fondava la denuncia, doveva essere utilizzato per proteggere l’ambiente marino.

Il giudice ha ricordato che la legge istituita nel 2009 era stata creata per proteggere l’ambiente marino, cosa che anche Greenpeace sta cercando di fare. E cosa che dovrebbe fare anche l’MMO. In teoria le parti in causa dovrebbero essere alleate in tale situazione, non rivali. Da parte sua Greenpeace dovrebbe sostenere il regime delle licenze, mentre dal canto suo l’MMO dovrebbe sostenere la lotta contro qualsiasi metodo di pesca d’altura che sia dannoso per i fondali marini.

Il giudice ha poi concluso ribadendo che questo contenzioso ha dell’assurdo. E mentre l’MMO ha deciso di non presentare alcuna prova contro Greenpeace, ecco che John Sauven, direttore esecutivo uscente di Greenpeace, ha dichiarato che il ruolo dell’MMO è quello di proteggere gli ecosistemi marini. L’azione di Greenpeace era volta a proteggere la natura da sistemi di pesca distruttivi in aree designate come protette, ma dove l’MMO sta miseramente fallendo nel suo lavoro.