Pesca, le coop italiane chiedono agevolazioni fiscali e cassa integrazione

Le cooperative di pesca hanno presentato le richieste per affrontare il caro carburante, tra cui l'attivazione della cassa integrazione.

Pesca, le coop italiane chiedono agevolazioni fiscali e cassa integrazione

Il caro carburante continua a preoccupare il settore della pesca italiana: dopo le proteste in Sardegna e alla luce del più recente stop alle Marinerie sull’Adriatico, l’Alleanza delle cooperative si è nuovamente riunita per redigere una serie di richieste da sottoporre all’attenzione del sottosegretario Francesco Battistoni per far fronte all’emergenza in corso. Nello specifico, la richieste vertono su di una fiscalità più leggera grazie al credito di imposta, accesso agli ammortizzatori sociali come la Cisoa, Cassa integrazione salariale operai agricoli e, ancora, indennizzi per chi è costretto a tenere la barca al molo.

pescatore

L’obiettivo è quello di evitare un blocco del settore che inevitabilmente porterebbe a un’assenza sui mercati di prodotto ittico fresco, scongiurando nel frattempo il rischio che molte attività sul territorio nazionale chiudano. A tal proposito viene anche richiesta la convocazione urgente di un tavolo per attivata la Cassa integrazione pesca rimasta di fatto inutilizzabile; mentre a Bruxelles viene chiesto di aprire maggiormente il rubinetto distribuendo più risorse per traghettare il periodo di difficoltà – rendendo, ad esempio, accessibile a tutti i Paesi europei la proceduta di fermo volontario nel caso in cui i costi vadano a superare i ricavi.

“Chiediamo soluzioni rapide che alleggeriscano il carico tributario e contributivo” hanno spiegato i portavoce dell’Alleanza delle cooperative “a cominciare dal rinnovo del credito d’imposta anche per il secondo semestre 2022, lasciato fuori dal governo nel nuovo decreto varato per fronteggiare la crisi di imprese”.