Pesca, nuovo accordo tra Giappone e Russia nonostante le sanzioni

Il Giappone e la Russia hanno raggiunto un nuovo accordo circa le quote di pesca di salmone e trote malgrado le sanzioni imposte da Tokyo.

Pesca, nuovo accordo tra Giappone e Russia nonostante le sanzioni

Il Giappone e la Russia sono riusciti a trovare un nuovo accordo circa le quote di pesca di salmone e trote nel bacino dell’Oceano Pacifico nord-orientale, e questo nonostante le sanzioni varate dal Paese del Sol Levante in seguito allo scoppio del conflitto in Ucraina.

pesca

L’accordo, raggiunto dopo una lunga serie di incontri di negoziazione, assicura a Tokyo una quota complessiva di 2050 tonnellate di prodotto ittico entro la propria Zona economica esclusiva (Zee) per l’intera durata dell’anno corrente, e comprende l’intesa per un pagamento a Mosca di circa 250 milioni di yen (equivalenti a circa 1,4 milioni di euro) per i pesci provenienti dai fiumi russi (va ricordato, infatti, che la Convenzione delle Nazioni Unite che regola le attività ittiche prevede che il pescato appartiene al Paese in cui le uova delle specie sono state depositate).

Sono ancora da rivedere, invece, le transazioni per la Zona economica esclusiva di Mosca, che invece riguardano la cattura e di polipi, costardelle e lucci: come accennato in precedenza, il Giappone aveva condannato fin da subito l’aggressione russa ai danni dell’Ucraina espellendo dal Paese diversi diplomatici e revocando alla Russia lo status di “nazione più favorita” (basti pensare che nel solo 2021 il Giappone ha importato prodotti ittici da Mosca per un totale di 1,10 miliardi di euro). Le conseguenze, stando a quanto stimato dall’associazione del pescatori giapponesi, si sentiranno soprattutto sui prezzi dei pesci più pregiati, come granchi reali e ricci di mare, che provengono rispettivamente per il 90% e il 50% dalle acque russe.