Sostengono che sia tutta una trappola i pescatori italiani sequestrati in Libia con l’accusa di trasporto di droga. Si tratta di diciotto marittimi facenti parte di due pescherecci di Mazara del Vallo, che da giorni si trovano sotto sequestro per ordini delle autorità militari del generale Khalifa Haftar.
I pescatori sono attualmente in carcere, in stato di arresto, perché accusati di trasportare droga: nel corso delle perquisizioni, infatti, le autorità libiche avrebbero trovato a bordo panetti di sostanze stupefacenti. Eppure, loro si dichiarano assolutamente innocenti e sostengono di essere stati incastrati.
A quanto sostengono, infatti, i pescherecci di loro proprietà (Antartide e Medinea) sono rimasti a lungo incustoditi durante gli accertamenti, e il ritrovamento degli stupefacenti è avvenuto solo dopo qualche giorno. In cambio della loro liberazione, inizialmente, pare che le autorità libiche avessero chiesto la liberazione di quattro prigionieri detenuti in Italia, quattro scafisti giudicati responsabili di un naufragio di migranti nel 2015 in cui morirono 49 persone.
Richiesta di scambio mai ufficialmente confermata, anche se il Ministro degli Esteri Luigi di Maio ha fatto intendere che qualcosa di simile fosse successo, spiegando che non si accettano “ricatti sui nostri connazionali”.
[Fonte: Il Fatto Quotidiano]