Pesci: crescono più lentamente a causa delle plastiche e delle alte temperature

Secondo i ricercatori i pesci crescono più lentamente a causa delle plastiche che invadono i mari e a causa delle alte temperature.

Pesci: crescono più lentamente a causa delle plastiche e delle alte temperature

Gli scienziati dell’Università di Sidney non hanno dubbi: i pesci crescono più lentamente quanto esposti a temperatura più elevate e se esposti alla plastica. L’inquinamento dei mari provocato dalle plastiche e il riscaldamento globale scatenato dal cambiamento climatico stanno avendo un impatto preoccupante sulle popolazioni ittiche marine.

In particolare, parlando di plastiche, la sostanza chimica incriminata è il bisfenolo A, noto comunemente con la sigla BPA: i pesci esposti a tale sostanza hanno bisogno di più energia per crescere correttamente in acque ad alta temperatura.

Il fatto è che il BPA interferisce con lo sviluppo ormonale dei pesci, riducendone il metabolismo e la crescita. Ma non solo nei pesci: nell’uomo, per esempio, è stato collegato a disfunzioni riproduttive e dello sviluppo.

pesci banco

I ricercatori hanno esposto i pesci zebra a livelli di BPA che normalmente si ritrovano nei corsi d’acqua. Hanno così potuto scoprire che il BPA ha ridotto la quantità di energia necessaria ai pesci per crescere a 24°C, ma ha ostacolato la crescita di quelli che si trovavano in acque a 30°C di temperatura.

A causa del surriscaldamento globale, molto spesso i pesci si trovano a vivere in habitat più vicini i 30° che non ai 24°. Secondo Franck Seebacher, professore di biologia dell’Università di Sydney e principale autore dello studio, è necessario intervenire subito sul cambiamento climatico e sulla riduzione dei rifiuti di plastica.

Il problema della combinazione di alte temperature e del BPA è più pronunciato nei pesci più grandi e nei predatori. Inoltre tutto ciò si traduce in problematiche relative alla sostenibilità dei tassi di cattura, con riduzione degli stock.

Fonte: The Guardian
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