Peste suina a Roma, il commento di Cia: “Non seguiamo l’esempio del Piemonte”

Alla luce dei ritrovamenti di peste suina africana nel comune di Roma la Cia commenta le misure adottate portando l'esempio del Piemonte.

Peste suina a Roma, il commento di Cia: “Non seguiamo l’esempio del Piemonte”

Agire subito e agire con perizia, evitando di seguire l’esempio tracciato dal Piemonte. Questo il sunto dell’intervento di Cristiano Fini, neopresidente di Cia-Agricoltori Italiani, nel commentare le più recenti misure restrittive, introdotte in seguito ai ritrovamenti di casi di peste suina africana nel comune di Roma. Misure che di fatto prevedono anche l’abbattimento selettivo dei cinghiali selvatici in modo da evitare che questi ultimi dilaghino anche verso le campagne della Toscana e del Centro Italia.

maiali

Che c’entra il Piemonte, in tutto questo? È presto detto: oltre a trattarsi di uno dei primi focolai di PSA sul territorio nazionale dall’inizio dell’anno (insieme alla Liguria), a tre mesi dall’ordinanza ministeriale sono stati abbattuti appena 500 dei 50 mila cinghiali presenti nell’area rossa. Uno scenario che Cia intende assolutamente evitare nel Lazio, pur invitando nel frattempo a reperire nuove risorse per indennizzare gli allevatori e gli agricoltori che operano nelle zone già sottoposte a restrizioni. Indennizzi che dovranno far fronte anche agli interventi strutturali per la costruzione delle recinzioni e che, tra l’altro, gli agricoltori liguri devono ancora vedere.

A tal proposito segnaliamo anche che nella giornata di sabato 21 maggio è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale  l’ordinanza del commissario straordinario per l’emergenza peste suina, Angelo Ferrari “misure di controllo e prevenzione della peste suina africana nella Regione Lazio”; che di fatto spiega come “i capi cacciati possano essere destinati all’autoconsumo esclusivamente all’interno della stessa zona di attenzione e solo se risultati negativi ai test di laboratorio per ricerca del virus Psa”. Insomma, citando la delegata dell’Oipa di Roma, Rita Corboli “Non solo si apre la caccia al cinghiale fuori stagione alle porte di Roma, ma si consente anche di farne carne da macello per trasformarla in salsicce e bistecche.