Peste suina africana, l’Umbria corre ai ripari: approvato il Piano di eradicazione

La Regione Umbria ha recentemente approvato il Piano degli interventi urgenti per l'eradicazione della peste suina africana.

Peste suina africana, l’Umbria corre ai ripari: approvato il Piano di eradicazione

Il virus della peste suina africana continua a correre sul territorio nazionale ma, fortunatamente, al momento pare sia confinata nei focolai già conosciuti – ossia quelli in Piemonte, Liguria e Lazio. È importante notare, tuttavia, che con la siccità che spinge i branchi di cinghiali a emigrare verso nuove aree in cerca di acqua e cibo, non è da escludersi un eventuale scoppio virale anche in altre Regioni: con la legge ‘n.29 del 7.4.2022′, infatti Regioni e Province autonome sono state chiamate ad adottare un Piano di interventi urgenti per ridurre il rischio – con l’Umbria che ha appena approvato il suo.

maiali

Nello specifico, il piano regionale umbro è declinato cinque principali ambiti di attività: la sorveglianza passiva della fauna selvatica e degli allevamenti di suini, un controllo numerico dell’attuale popolazione di cinghiali, attività di verifica dei livelli di applicazione delle norme di biosicurezza e una campagna di formazione e informazione. Come nel caso di altre Regioni, inoltre, è stato attivato un numero unico regionale per agevolare e supportare eventuali segnalazioni dei privati, che potranno così comunicare con le autorità sanitarie locali il ritrovamento di carcasse infette; ed è anche stato formalizzato un Gruppo di lavoro cui parteciperanno i appresentanti del Servizio foreste, montagna, sistemi naturalistici e faunistica venatoria, del Servizio Energia, Ambiente e Rifiuti, dell’Izsum (Cerep e Osservatorio epidemiologico) e delle Aziende Usl.

“La peste suina africana” si può leggere in una nota redatta dall’assessore alla Salute, Luca Coletto “è una malattia virale che, a livello internazionale, è riconosciuta come la minaccia più rilevante per l’intero settore suinicolo ed è presente sin dal 1978 in Sardegna e dal 2022 nel nord e centro Italia”.