Peste suina africana, Roma: proteste per l’abbattimento di maiali e cinghiali del rifugio La sfattoria

Peste suina africana, questa volta a Roma: gli animalisti protestano contro la decisione di abbattere i 130 maiali e cinghiali del rifugio La sfattoria degli ultimi.

Peste suina africana, Roma: proteste per l’abbattimento di maiali e cinghiali del rifugio La sfattoria

Spostiamoci a Roma perché qui montano le proteste per l’obbligo di abbattimento di maiali e cinghiali ospitati nel rifugio La sfattoria degli ultimi.

L’Asl Roma 1 ha disposto l’abbattimento dei 130 ungulati ospitati nel rifugio di via Arcore, a Roma nord. Nonostante le proteste degli animalisti e del web, nonostante la petizione presente su Change.org, i suini, tutti sani e dotati di microchip (non destinati, dunque, al consumo umano), dovranno essere uccisi in quanto si trovano all’interno della zona rossa.

Gli attivisti della Lav non si capacitano di tale decisione: gli animali sono ospitati in una zona recintata, rispettando tutte le norme di biosicurezza per evitare il contagio. Si tratta di animali che sono stati salvati dalla filiera alimentare e che mai verranno destinati al consumo. Per questo motivo la Lav ha diffidato l’Asl dal procedere con questo abbattimento che appare ingiustificato e non necessario. E sono pronti ad intervenire con i propri legali.

sfattoria ultimi

L’8 agosto i gestori del rifugio hanno fatto sapere di aver ricevuto dall’Asl Rm1 la notifica di abbattimento di tutti gli animali della Sfattoria. RomaToday ha chiesto all’Asl in questione il perché di questa scelta. In pratica il Servizio Veterinario dell’azienda sanitaria ha semplicemente attuato i provvedimenti previsti per la gestione dell’emergenza della Peste Suina AFricana. Essendo questi animali presenti in una zona infetta e già sottoposta ad altri provvedimenti di ordine epidemiologico, ecco che per contenere la diffusione della malattia è necessario procedere con gli abbattimenti.

Ok, fin qui ci siamo, ma allora perché a La Spezia si agisce diversamente? Proprio nelle ore in cui si discute dell’abbattimento dei maiali e dei cinghiali ospitati nel rifugio romano, ecco che salta fuori che a La Spezia il sindaco ha emesso un’ordinanza che vieta di abbattere una famiglia di cinghiali che sta stazionando nel parco cittadino. Anzi: l’ordinanza non solo prevede di non abbatterli, ma anche di addormentarli e portarli al sicuro in un rifugio. Qualcuno può spiegare perché in Liguria dei cinghiali selvatici possono essere salvati e portati in un rifugio per non essere abbattuti, mentre a Roma cinghiali che già vivono dentro un rifugio devono essere abbattuti? Due pesi e due misure?