Peste suina, in arrivo barriere fisiche per limitare la zona infetta

Al fine di delimitare al meglio la zona interessata dal focolaio di peste suina verranno costruite nuove barriere fisiche.

Peste suina, in arrivo barriere fisiche per limitare la zona infetta

Continua a far preoccupare il focolaio di peste suina africana individuato a cavallo del confine tra Piemonte e Liguria, al momento contenuto lungo le direttrici autostradali della Voltri-Sempione, della Genova-Serravalle e della bretella tra Novi Ligure e Tortona e che riguarda il territorio di 114 comuni. Al fine di delimitare al meglio l’area infetta, le autorità nominate a gestire la crisi hanno deciso di costruire nuove barriere fisiche.

cinghiale

“Abbiamo chiesto alla concessionaria autostradale di rafforzare a sua volta le reti di recinzioni” ha inoltre aggiunto Angelo Ferrari, direttore dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte Liguria Valle d’Aosta, designato come commissario straordinario interregionale. Misure che, come accennato, si propongono di delimitare al meglio la “zona rossa” (non ce ne voglia il Covid) in modo da concentrare al meglio gli sforzi di contenimento. Nel frattempo, WWF sostiene che la direzione corretta per risolvere la crisi sia quella di rivedere del tutto il sistema degli allevamenti intensivi e ridurre sensibilmente il consumo di carne.

Al momento sono state esaminate 53 carcasse di cinghiali, con 27 casi accertati di cui 14 in Piemonte e 13 in Liguria; mentre sono state condotte analisi con esito negativo su ben 94 campioni su altre zone delle regioni in questioni.