Peste suina, l’Europa teme un crollo delle esportazioni

Il recente focolaio di peste suina africana in Italia preoccupa anche i deputati europei, che temono un crollo delle esportazioni.

Peste suina, l’Europa teme un crollo delle esportazioni

L’emergere del recente focolaio di peste suina africana nei boschi tra Piemonte e Liguria coinvolge anche i deputati europei, che temono un crollo delle esportazioni di prosciutti e altri insaccati non solo in Europa, ma anche all’estero; e gli europarlamentari hanno cercato il sostegno della Commissione tramite l’invio di una lettera in cui si chiede di istituire attività promozionali che possano consolidare (o aprire) gli sbocchi di mercato.

Maiale

Va sottolineato, inoltre, che la peste suina non è che una voce in una lista di numerosi problemi che al momento affliggono la produzione e l’esportazione di carne suina. Basti pensare al costo crescente di mangimi, elettricità e altri servizi, o al fatto che in Cina siano stati istituiti dazi più alti proprio a partire dal 1 gennaio 2022. Secondo i deputati europei tutto questo si potrebbe tradurre in una “maggiore pressione sul mercato interno che rischia di mettere a dura prova la resistenza del settore”, e il mancato intervento potrebbe portare anche a conseguenze ambientali e climatiche a causa di un’ulteriore concentrazione della produzione di carne suina sul territorio europeo.

Norbert Lins, presidente della commissione Agricoltura, è molto chiaro: la richiesta alla Commissione non consiste in programmi di sviluppo o aiuti di Stato, ma in un intervento di “forte sostegno al settore attraverso attività promozionali non discriminatorie e ad hoc, volte ad aprire nuovi sbocchi di mercato e a consolidare quelli esistenti, nonché con interventi sul mercato a livello comunitario”.