Piemonte, la Regione introduce misure “urgenti e mirate” per diminuire il numero di cinghiali

La Regione Piemonte ha deciso misure urgenti e mirate per diminuire la presenza dei cinghiali sul territorio.

Piemonte, la Regione introduce misure “urgenti e mirate” per diminuire il numero di cinghiali

La Regione Piemonte ha recentemente introdotto misure urgenti e mirate per diminuire sensibilmente il numero di cinghiali sul territorio: ricordiamo, infatti, che al di là delle immediate ripercussioni sulla sicurezza determinate dalla massiccia presenza degli ungulati sul territorio regionale, attualmente buona parte della provincia di Alessandria si trova a fare i conti con la presenza della peste suina africana, che nel periodo compreso tra dicembre e oggi ha già fatto segnalare 119 positività. In questo contesto, l’ordinanza in questione stabilisce che le attività di caccia di selezione possono essere effettuate anche nelle ore notturne con gli strumenti appositi; che il cacciatore che intende esercitare la propria attività in un ambito diverso da quello di ammissione dovrà richiedere la relativa autorizzazione; e che gli appostamenti temporanei possono essere posizionati ad una misura non inferiore a 50 metri dal confine dell’area protetta informando l’ente gestore.

Importante notare, per di più, che l’ordinanza prevede che la Regione compili e pubblichi sul proprio sito istituzionale un apposito elenco di coadiutori – ossia, per intenderci, “proprietari o conduttori di fondi appositamente formati e muniti di licenza di “porto di fucile ad uso caccia”, guardie venatorie volontarie e cacciatori nominativamente individuati in possesso di specifica formazione” – che potranno effettuare operazioni di contenimento dei cinghiali su espressa richiesta da parte dei proprietari dei fondi in questione. L’elenco, ovviamente, riporterà nome, cognome, numero di telefono e provincia di residenza di ogni coadiutore, in modo da garantirne l’immediata reperibilità in caso di necessità.

Segnaliamo, infine, che per “ottenere una capillare attività di depopolamento dei cinghiali, Province e Città Metropolitana di Torino, Ambiti territoriali di caccia, Comprensori alpini, associazioni agricole e venatorie, enti gestori delle Aree protette garantiscono la necessaria attività di formazione specifica organizzando corsi di abilitazione che si dovranno svolgere con cadenza quindicinale dalla seconda decade di settembre 2022″.