Piove di Sacco: “Qui i marocchini non bevono”, querelato un bar

A Piove di Sacco (Padova), 2 marocchini sono stati invitati a non entrare in un bar in quanto quel giorno gli "stranieri" non sarebbero potuti accedere. Scatta la querela.

Piove di Sacco: “Qui i marocchini non bevono”, querelato un bar

E’ accaduto a Piove di Sacco, in provincia di Padova. Due uomini, di origine marocchina, si sono visti negare l’accesso al bar con la motivazione “Oggi qui i marocchini non bevono”. Ovviamente sono subito andati dai Carabinieri a denunciare l’accaduto ed è partita la querela per il bar.

I protagonisti di questa vicenda sono Atef Hammadi, 37 anni, residente a Piove di Sacco e Hafid El Hatimi, 31 anni, residente a Pontelongo. Alcuni giorni fa si erano recati al Caffè Piovani in piazza Vittorio Emanuale a Piove di Sacco in compagnia di altri amici per prendere qualcosa da bere.

Solo che prima l’uno e poi l’altro, si sono visti chiedere da un buttafuori e dal titolare di non entrare nel locale perché “Oggi i marocchino non bevono, il gestore ha ordinato che gli stranieri non entrano”. Allibiti, i due si sono allontanati e hanno chiamato i Vigili per spiegare cosa fosse successo.

Atef, proprietario di un’azienda edile, ha spiegato di essere rimasto di stucco: sono persone come le altre, pagano le tasse e si sono sempre comportate bene. Anzi, Atef è particolarmente noto a Piove e sentirsi rivolgere quelle parole in un locale pieno di gente non è stato piacevole. Anche la Polizia Locale, che lo conosce bene, è rimasta stupefatta dall’accaduto.

Dopo la segnalazione ai Vigili, i due uomini sono andati dai Carabinieri per segnalare anche lì il fatto e presentare querela. Per farlo hanno chiesto aiuto all’avvocato Marco Destro di Padova che, insieme alla collega Giovanna Colucci, ha ipotizzato che per il gestore del locale si configuri il reato di violenza privata aggravata dall’odio razziale. Per questo motivo ha chiesto la chiusura temporanea del locale.

E il titolare del locale? Daniele Rosi ha ammesso di non aver ricevuto nessun atto ufficiale e di essere dispiaciuto che i due signori si siano rivolti all’autorità giudiziaria. Per cercare di giustificarsi, ha poi spiegato che la settimana prima alcuni clienti ubriachi avevano scatenato una rissa a poca distanza, motivo per cui ha cercato di stare attenti.

Poi ha tentato di minimizzare l’accaduto: non ne fa una questione razziale, ma chi non si comporta bene, sia esso italiano o marocchino, non deve entrare nel locale. A causa di persone poco corrette ha perso alcuni clienti, motivo per cui ha dovuto assumere un buttafuori per evitare ingressi sgraditi.

I due giovani, però, non hanno intenzione di fare marcia indietro (forse anche perché nelle parole del gestore del locale non c’è alcun accenno di scuse nei loro confronti?) e hanno deciso di far seguito alla querela con una denuncia. Atef e Hafid, infatti, ribadiscono che non capiscono perché gli sia stato vietato l’accesso: erano tranquilli, non avevano bevuti e non hanno precedenti di eccessi alcolici, sono ben conosciuti in città, mariti e padri responsabili.