La tensione intorno alla questione israelo-palestinese ha da tempo abbandonato l’ambito delle discussioni diplomatiche, e non si contano più gli esempi di contrasti anche nella vita di tutti i giorni. E un nuovo episodio è stato registrato a Fürth, in Baviera, e vede al centro degli avvenimenti la pizzeria Zulu e il suo titolare, Gaspare Squitieri, di 50 anni. Il ristoratore ha affisso sulla porta del suo locale un cartello che ha generato sdegno e una forte reazione mediatica, dichiarando che i cittadini israeliani non erano i benvenuti.
“I cittadini israeliani non sono benvenuti”
Il messaggio, scritto su un foglio appeso alla porta a vetri, non lasciava spazio a fraintendimenti e recitava: “i cittadini israeliani non sono benvenuti in questo locale”, includendo anche una chiosa che pretendeva, se non di giustificare la cosa, quantomeno di contestualizzarla nell’ambito di una protesta civile: “la nostra protesta non ha un carattere politico, e tanto meno razzista”.
Un tentativo maldestro, che non ha impedito al ristoratore di venire travolto da forti reazioni: per esempio dall’Ambasciata israeliana in Germania, che ha pubblicato la foto del cartello sulla piattaforma X, accompagnandola con una dura condanna: “gli anni ’30 sono tornati, questa volta a Fürth (…) Questa non è una protesta e non è un malinteso. Questo è chiarissimo antisemitismo”. Sull’accaduto sta ora indagando la polizia per incitamento all’odio.
Raggiunto dalla testata BILD, Squitieri ha sostenuto di essere stato frainteso, adducendo come scusa le scarse competenze linguistiche nonostante viva in Germania da 13 anni: “questa shitstorm non è giusta. Ci siamo espressi male nel cartello. Non parlo bene il tedesco, anche se sono in Germania da 13 anni”, un altro tentativo che non ha convinto chi faceva notare come il testo del cartello fosse scritto in un tedesco quasi impeccabile.
Sempre nella stessa intervista, il pizzaiolo ha spiegato come il gesto venisse da frustrazione condivisa da molti, derivata dalle molte, troppe immagini strazianti provenienti dalla striscia: “ho dipendenti provenienti da 13 nazioni. In totale abbiamo più di 40 figli. Volevamo attirare l’attenzione sul fatto che a Gaza dei bambini innocenti devono morire. Non siamo antisemiti. Le persone dovrebbero aprire gli occhi, unirsi in una comunità. Viviamo in un paese libero e volevamo semplicemente dire: basta!”.
Squitieri è un pizzaiolo di vaglia, e oltre alla sua pizzeria, considerata tra le migliori della Germania, gestisce anche un’accademia per pizzaioli, un negozio di specialità campane e un ristorante di cucina partenopea. Ha provato a giustificarsi anche sul suo profilo Facebook, scrivendo: “disprezzo l’antisemitismo e qualsiasi guerra dove muoiono persone innocenti e bambini innocenti. Chi mi conosce sa che questa è la verità”, ma al momento resta indagato dalla polizia tedesca per incitamento all’odio.