Pizzerie e gelaterie sono basi per il riciclaggio della ‘ndrangheta, dice un PM in Calabria

Il processo Eureka in Calabria conferma i meccanismi già noti dietro l'apertura di locali commerciali per mano della criminalità organizzata all'estero e in Italia.

Pizzerie e gelaterie sono basi per il riciclaggio della ‘ndrangheta, dice un PM in Calabria

Non tutte le insegne gastronomiche nascono al nobile fine di deliziare i palati degli avventori. Alcune – non poche, all’estero come in Italia – sono solo una facciata che nasconde i traffici illeciti della criminalità organizzata. Niente di nuovo sotto il sole, ma ulteriori conferme arrivano dalle indagini svolte nell’ambito del processo Eureka, che ha coinvolto 81 persone in Calabria. La forma assunta dalla criminalità in questione è quella della ‘ndrangheta, da cui emerge più di un pentito per dare la sua versione dei fatti e spiegare le dinamiche che si celano dietro le loro attività di ristorazione, specie in Germania.

Come la ‘ndrangheta sfrutta le attività ristorative

carabinieri

Il processo Eureka, che in Calabria sta permettendo di togliere il coperchio da diversi meccanismi della ‘ndrangheta, conferma il funzionamento ben noto di tali realtà. La principale conferma, che ci riguarda da vicino – senza sorprenderci affatto –, è che le attività ristorative sono la base perfetta per i traffici illegali.

Come la ‘ndrangheta impone i prodotti ai ristoranti italiani in Germania Come la ‘ndrangheta impone i prodotti ai ristoranti italiani in Germania

Bar, ristoranti, gelaterie e pizzerie – come spiega un collaboratore di giustizia – “sono utilizzate sia come base operativa per effettuare riunioni, sia per riciclare denaro. In particolare, tramite i suddetti ristoranti, i trafficanti possono giustificare le spese e gli investimenti in Italia attraverso false fatturazioni e dichiarazioni mendaci sui guadagni”.

Il luogo prediletto dalla ‘ndrangheta per aprire locali di questo tipo è la Germania, dove le cosche di San Luca sfruttano proprio questo sistema.

Tanto ci dice il processo anche su come l’organizzazione criminale calabrese stia cambiando modo di agire, “concentrando la maggior parte dei suoi interessi sul narcotraffico, che sostanzialmente rende, in termini di proventi, di gran lunga superiori e spropositati rispetto al pizzo tradizionale che si è soliti pagare“, come spiega il PM Diego Capece Minutolo.

D’altronde anche la criminalità organizzata si evolve come evolve la società, come abbiamo visto con l’obbligo di utilizzo del POS, manovra che è stata capace di incidere sugli affari delle cosche.