Pizzerie, negli ultimi tre anni la Campania ha perso il 41% delle attività

Nel lasso di tempo compreso tra il 2019 e il 2021 la Campania ha perso più del 40% delle sue pizzerie - perdendo il primato nazionale.

Pizzerie, negli ultimi tre anni la Campania ha perso il 41% delle attività

Stando alla più recente indagine redatta da Cna Agroalimentare le regioni centro meridionali hanno fatto registrare, nel lasso di tempo compreso tra il 2019 e il 2021, un brusco calo di attività che producono e/o distribuiscono pizza (dalle pizzerie più tradizionali fino a panetterie, rosticcerie e ristoranti o bar); controbilanciato tuttavia da un trend positivo nelle regioni settentrionali. Importante considerare che, in termini assoluti, lo studio indica un calo delle attività complessive del 4,2%, equivalenti a poco più di 5 mila unità; con la Campania che si distingue per essere la regione che ha subito l’arretramento più brusco perdendo ben il 41,1% delle sue attività – ossia più di 7 mila in tutto.

pizza

A seguire la classifica delle maglie nere, guidata per l’appunto dalla Campania, troviamo il Lazio (-34,8%), l’Abruzzo (-28,4%), la Sicilia (-14,8%) e l’Umbria (-13%); mentre la Basilicata spicca per essere una delle poche regioni meridionali ad aver fatto registrare una crescita (addirittura in tripla cifra – +102,6%). Tengono compagnia alla Lucania la Val d’Aosta (+75%), il Friuli Venezia Giulia (+59,8%) e il Trentino Alto Adige (+39,5%). Importante anche notare che, con un incremento complessivo del numero delle attività legate al mondo della pizza di circa 3500 unità (+24,6 per cento), la Lombardia conquista il primato nazionale per quantità scavalcando proprio la Campania. Si segnala infine una crescita anche per l’Emilia Romagna (+ 1.496 attività), Veneto (+ 1.268 attività) e Piemonte (+ 1.148 attività).