Pomodori, la campagna di trasformazione parte in anticipo: si stima un calo dell’8,5%

Anche la campagna di trasformazione dei pomodori è partita in anticipo di qualche giorno, ma con qualche preoccupazione in più.

Pomodori, la campagna di trasformazione parte in anticipo: si stima un calo dell’8,5%

L’imperversare della siccità e delle alte temperature sta determinando un anticipo sull’orologio della natura, ed ecco che infatti scattano prima gli appuntamenti con la vendemmia, con le discese delle vacche da latte dagli alpeggi e con la raccolta dei pomodori – anticipi che, nella stragrande maggioranza dei casi, portano con sé anche dei cali produttivi. Si tratta, stando alle più recenti stime redatte dall’Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali (Anicav), anche del caso della campagna di trasformazione degli stessi pomodori, partita con qualche giorno di anticipo ma verosimilmente macchiata da una riduzione degli ettari messi a coltura dell’8,5% su base annua.

Qualche giorno in meno e qualche preoccupazione in più, dunque: i frutti maturano sempre più in fretta e rischiano di restare scottati dal sole rovente, specialmente quando all’equazione viene aggiunta la carenza di manodopera stagionale e l’aumento dei costi delle materie prime. Rincari che, di fatto, hanno raggiunto livelli particolarmente notevoli soprattutto per la generalità degli elementi di costo interessati: “Il comparto sarà messo a dura prova” ha commentato a tal proposito Marco Serafini, presidente di Anicav “ma restiamo fiduciosi confidando nelle capacità di resilienza dei nostri imprenditori”.

Un poco più preoccupata, invece, la dichiarazione di Giovanni De Angelis, direttore generale di Anicav: “La campagna di trasformazione parte tra tante incognite, siccità, condizioni climatiche, difficoltà nel reperimento della manodopera e in un complesso quadro macroeconomico. Ci preoccupa, ancor più, l’atteggiamento speculativo di una parte del mondo agricolo, già palesato in questo avvio di campagna”.