Pringles al Prosecco ritirate dai supermercati: furto di identità

Patatine Pringles al gusto Prosecco e pepe rosa sequestrate in una catena di supermercati del Veneto perché senza autorizzazione del Consorzio.

Pringles al Prosecco ritirate dai supermercati: furto di identità

Patatine Pringles al gusto Prosecco e pepe rosa sequestrate in una catena di supermercati del Veneto perché senza autorizzazione del Consorzio.

Se amate sorseggiare del buon vino bianco mentre sgranocchiate qualche patatina durante un aperitivo, dovete sapere che Pringles – lo scorso anno, per il periodo natalizio – aveva pensato di combinare le due cose proponendo le patatine al gusto pepe rosa e Prosecco, una edizione limitata che però non ha ottenuto l’autorizzazione dal Consorzio per l’utilizzo del noto marchio vitivinicolo.

Ad interessarsi della questione l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) che – dopo essere intervenuto nei supermercati della catena britannica Tesco tempo fa – il 14 ottobre 2019 ha sequestrato centinaia di tubetti di Pringles al Prosecco venduti e pubblicizzati dai supermercati del gruppo veneto Tosano.

Al momento, stando alle prime informazioni giunte dal ministero delle Politiche Agricole, la “retata” avrebbe coinvolto 250 tubi di patatine messe sul mercato da un’azienda olandese, che negli ingredienti riporta un non meglio precisato “prosecco in polvere”. I numeri potrebbero però lievitare, come sottolinea il capo dipartimento dell’Icqrf dell’ufficio Nordest di Conegliano, Stefano Vaccari: “Alla fine potremmo arrivare a qualche migliaio di scatole, perché sono in corso altri prelievi e la società si è impegnata a ritirare il prodotto”.

Dal canto suo, Pringles – tramite una nota ufficiale – si è difesa dichiarando: “La variante Prosecco e Pink Peppercorn è stata prodotta nel 2018 come limited edition per il periodo delle festività natalizie. Abbiamo utilizzato Prosecco Doc come ingrediente nell’aroma e l’utilizzo del nome del prodotto sulla confezione è stato pensato in linea con le linee guida Doc (Denominazione di Origine Controllata) e i regolamenti europei. Non abbiamo in programma di produrre questa variante in futuro”.

Tuttavia, come afferma Vaccari, è stata ravvisata una violazione del Testo unico del vino, “che vieta l’uso di un nome protetto da un’indicazione di origine senza l’autorizzazione del Consorzio […]. Negli ultimi cinque anni, abbiamo effettuato quasi un migliaio di interventi in difesa del Prosecco, in tutto il mondo e anche sul web, che non è una zona franca, tant’è vero che nel giro di poche ore otteniamo la rimozione delle inserzioni illecite su piattaforme come eBay, Alibaba e Amazon”.

Un marchio popolare e di successo come quello di Prosecco è continuamente messo a dura prova e soggetto a frequenti tentativi di contraffazione, dalle caramelle al cibo per cani, “ma il Sistema Prosecco, formato da tre Consorzi è sempre vigile” assicura Innocente Nardi, presidente della Docg di Conegliano Valdobbiadene.

“I furti di identità non possono essere consentiti – ha commentato il ministro delle politiche agricole Teresa Bellanova -. Il sequestro di oggi testimonia l’impegno forte del Ministero e dell’Icqrf”.

Anche il Governatore del Veneto, Luca Zaia, ha commentato la notizia su Facebook

❌❌❌ NON POSSIAMO PIU' TOLLERARE che si utilizzi senza autorizzazione una denominazione tutelata! Pensate: ieri in una…

Gepostet von Luca Zaia am Dienstag, 15. Oktober 2019