Prosecco in lattina: è pratica sleale, può essere prodotto solo in bottiglia

Il consigliere regionale Tommaso Razzolini protesta contro il Prosecco in lattina: si tratta di pratica sleale in quanto il Prosecco può essere prodotto solo in bottiglia.

Prosecco in lattina: è pratica sleale, può essere prodotto solo in bottiglia

Tommaso Razzolini, consigliere regionale del gruppo consiliare Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni, non ci sta: il Prosecco in lattina è una pratica sleale e scorretta. Il motivo addotto per tale protesta è relativo al confezionamento: il Prosecco, infatti, può essere prodotto solo in bottiglia.

Il Prosecco in lattina non s’ha da fare

Prosecco

Quando ci si addentra in tali questione, il focus sembra essere sempre il solito: “Eh, ma il vino in cartone/lattina/altro materiale a piacere non può essere buono come quello in bottiglia”. Di solito questa frase viene proferita dal solito “espertone” autoproclamatosi che, però, quando gli si mette davanti alla cieca un Tavernello e un vino in bottiglia, non riesce a coglierne la differenza (a questo proposito: vuoi liberarti di parenti e amici presunti esperti di vino e che sfornano solo luoghi comuni? Qui una mini guida per uscirne vincitori da esperti anche quando di vino si capisce poco).

Ma tralasciamo la questione, perché qui il focus della vicenda è un altro: il fatto è che, da disciplinare, il Prosecco può essere confezionato solo in bottiglia.

Tommaso Razzolini sostiene che l’immagine e la qualità del vino italiano, fra cui proprio il Prosecco, siano incompatibili con la lattina. Per questo motivo, dopo aver visto un’azienda che produce un vino da uve glera confezionato in lattine, strumentalizzando così a scopo pubblicitario il nome del Prosecco e sostenendo che si tratti di un modo nuovo per offrire al consumatore il Prosecco, ecco che il consigliere ha fatto denuncia alle autorità competenti, tramite il Consorzio di tutela della denominazione Conegliano Valdobbiadene Docg.

Anni fa la ditta Rich Ag con sede a Monaco di Baviera, in Germania, aveva immesso in commercio il Rich Prosecco (quando il Prosek croato era solo ancora un brutto sogno all’orizzonte). Si trattava di un’imitazione commercializzata anche in lattina. All’epoca i produttori del Veneto erano riusciti a vincere la loro battaglia legale e avevano costretto l’azienda tedesca a cambiare il nome in Rich Secco.

Solo che l’azienda non ha rinunciato a quell’alone pubblicitario italiano ed ecco che sulla pagina Instagram si parla del Prosecco premium italiano con anche pubblicità che hanno sullo sfondo le colline della Valdobbiadene.

Tuttavia il disciplinare di produzione del Prosecco dei Consorzi Doc e Docg è molto chiaro: il Prosecco può essere prodotto e commercializzato solamente tramite bottiglie in vetro.

L’Articolo 8 del disciplinare, infatti, dice che “il vino a denominazione di origine controllata Prosecco deve essere immesso al consumo solo nelle tradizionali bottiglie di vetro chiuse con tappo raso bocca”. Deroghe parlano solamente dell’uso del tappo a vite per bottiglie piccole o la commercializzazione diretta in damigiane di vetro. Da nessuna parte si parla del Prosecco in lattina.

Il che vuol dire che a meno che il disciplinare non cambi, il Prosecco in lattina non può esistere. Questo indipendentemente dal gusto. Se poi il disciplinare cambierà mai idea, allora ne riparleremo.