Prosecco: quello “australiano” non potrà più essere importato in Nuova Zelanda

Grazie agli accordi con l'UE per la protezione dei marchi, il "Prosecco australiano" non potrà più essere importato in Nuova Zelanda.

Prosecco: quello “australiano” non potrà più essere importato in Nuova Zelanda

Prosegue la lotta del Consorzio Prosecco Doc nella preservazione del suo marchio. Grazie agli accordi raggiunti fra UE e Nuova Zelanda in materia di Indicazione Geografico del Prosecco, ecco che in Nuova Zelanda non potrà più essere importato il “Prosecco australiano”.

Stefano Zanette, presidente del Consorzio Prosecco DOC, ha ricordato che stanno lavorando continuamente, anche tramite azioni legali, per bloccare tutti i casi di imitazione del Prosecco che si trovano nel mondo. Attualmente la denominazione Prosecco è tutelata in parecchi Paesi, con particolare focus in quelli dove l’export è maggiore.

nuova zelanda

Per esempio qualche mese fa il marco Prosecco è stato registrato in Cina. Adesso, invece, i negoziati fra Unione Europea e Nuova Zelanda hanno garantito anche in questo paese l’Indicazione Geografica del Prosecco. Il che vuol dire che, visto che la Nuova Zelanda ha riconosciuto il nostro Prosecco come Denominazione di Origine, a cinque anni dalla firma dell’accordo, sarà vietata l’importazione e la commercializzazione in Nuova Zelanda del “Prosecco australiano” (ricordiamo che la Denominazione interessa anche l’area di produzione, quindi il Prosecco può essere prodotto solo in Italia).

La scelta di stringere questo accordo con la Nuova Zelanda non è stata certo un caso: il paese, infatti, era il principale destinatario delle esportazioni di Prosecco australiano nel mondo.

Zanette ha poi ricordato che il Consorzio si è anche opposto al riconoscimento del termine Prosek della Croazia. Ma qui la Commissione Europea deve ancora pronunciarsi.